Zaporizhzhia sotto le bombe, a Kharkiv scoperta camera delle torture

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KIEV - La guerra in Ucraina è giunta al duecentoventicinquesimo giorno e la mattinata di oggi si è aperta con un pesante bombardamento su Zaporizhzhia. Sette attacchi missilistici per un totale di sedici missili, che hanno colpito edifici residenziali. Il bilancio, sinora, è di due donne rimaste uccise mentre i feriti sono sei, tra cui anche una bambina di tre anni. Si continua a scavare sotto le macerie e i soccorritori sono impegnati a liberare almeno cinque individui.

Nella notte si sono verificati anche attacchi contro Kharkiv e proprio a Novoplatonivka, nella regione orientale di Kharkiv, la polizia ucraina ha rinvenuto in una fossa a quattro metri di profondità i cadaveri di due uomini tra i trenta e i trentacinque anni. Indossavano abiti civili, le loro mani erano ammanettate e presentavano ferite da arma da fuoco alla testa. Sempre nella regione di Kharkiv sono stati scoperti oltre cinquecentotrenta corpi e una trentina di resti umani. Sono ventidue le camere di tortura individuate, in cui gli occupanti avrebbero ucciso e persino sepolto vivi militari ucraini e civili. Il Ministero della Difesa ucraino commenta: “È una piccola Auschwitz”.

Con l’annessione delle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, la più grande dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, la Russia ha incorporato quasi il venti per cento del territorio ucraino, ossia un’area vasta come il portogallo. Tuttavia, il Cremlino non ha previsto la riconquista eseguita dalle truppe ucraine. Tre villaggi sono stati liberati nella regione di Kherson e la controffensiva ora punta al Lugansk. Il Capo dell’Ufficio presidenziale ucraino ha dichiarato: “Le cosiddette leggi sulle annessioni non valgono neppure la carta su cui sono state firmate”. Mentre gli ufficiali schierati in prima linea assicurano che marceranno sino al Mar Nero. (Antonio Bottalico)

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