Manovra, Meloni: "Governo amico delle imprese". Avanti con la riforma del fisco e stop al Rdc
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Una legge di bilancio, rivendica, “politica, scritta in tempi rapidi” in cui “pur riuscendo a investire la gran parte delle risorse sulla priorità delle bollette siamo riusciti a iniziare a mantenere gli impegni presi”. Il tutto, assicura, senza tensioni nella maggioranza: “La volontà è di lavorare, lavorare bene, mantenere le scadenze e alla fine ci siamo riusciti. Io trovo un clima assolutamente positivo”.
"Non è esattamente" la conferenza stampa "di un governo che ha lavorato un anno, è più una conferenza stampa di inizio mandato", sono state le prime parole del premier. Sulla sua esperienza finora al governo, Meloni ha sottolineato che “di destra è tutto quello che abbiamo fatto, cerco di fare cose compatibili con la mia visione, se non avessi condiviso qualcosa che il governo ha fatto lo avrei rifiutato. Il mio atteggiamento verso questa esperienza di governo non è di sopravvivere, vale la pena fare tutto quello che sto facendo se sei fiero di quello che hai fatto, se sei coerente con quello che sei". Sul futuro: "Io prendo in considerazione l'ipotesi di non essere rieletta fra 5 anni, ma non prendo in considerazione l'ipotesi di non fare quello che io ritengo sia giusto fare per questa Nazione". Simbolo della “volontà di lavorare bene” è l’essere riusciti ad approvare la Legge di Bilancio "un giorno prima rispetto a quelle degli ultimi anni", ha detto Meloni parlando della necessità di investire sulla formazione e sull'occupazione.
In apertura, Meloni ha dichiarato di considerare "molto positivamente gli stimoli lanciati dal Presidente dell'ordine sull'affrontare i problemi dei giornalisti: considero sempre che un giorno tornerò alla mia professione, che è quella giornalistica. Credo che i giornalisti debbano fare il loro lavoro con responsabilità , ma in condizioni di libertà , di stabilità , con salari adeguati a questa responsabilità . Sarò contenta di incontrare il presidente dell'Ordine per arrivare a una iniziativa del governo su queste materie. Sono disponibile".
Riguardo alla nuova ondata di Covid in Cina, il presidente del Consiglio ha spiegato che il Governo si è "mosso immediatamente in coerenza con quello che abbiamo chiesto in passato: abbiamo diposto il tampone per tutti quelli che vengono dalla Cina". Meloni ha però sottolineato che la misura "è efficace se viene presa da tutta l'Ue. Per cui abbiamo scritto a Bruxelles. Ci aspettiamo che l'Ue voglia operare in questo senso. Abbiamo bisogno di capire se quello che sta arrivando è coperto dai vaccini o no. Sinora s'è rivelato solo Omicron. In questo momento dovrebbe essere tranquillizzante. Il caso cinese lo dimostra: lavoro su responsabilità e non coercizione : situazione abbastanza sotto controllo". Il premier ritiene quindi che la situazione in Italia sia sotto controllo ma restano utili i test e le mascherine.
Manovra, da flat tax a carta giovani, da pensioni a Pos: le misure Passando al tema della crisi economica ed energetica del Paese, "continueremo a lavorare sulla base di quello che accade - ha chiarito Meloni - ma siamo in una situazione di grande emergenza: i provvedimenti energetici costano mediamente 5 miliardi di euro al mese. Il tetto del gas può cambiare il quadro, e se dovesse confermarsi cambiato una parte di risorse potrebbe liberarsi per altri provvedimenti". Sull'attuale esecutivo, invece, ha evidenziato fiducia negli "alleati al governo. A di là dei dibattiti naturali all'interno di una maggioranza, e delle sfumature diverse nei programmi dei singoli partiti, c'è visione comune. È normale che ci sia dibattito. Poi contano i fatti". "Trovo un clima assolutamente positivo nella maggioranza, non posso lamentarmi - ha aggiunto - e non lo dico per fatto dovuto". Il premier ha anche espresso soddisfazione per la Manovra "approvata un giorno in anticipo rispetto a quelle degli ultimi due anni: al di là del legittimo dibattito e delle divergenze, c'è stata la volontà di lavorare bene e mantenere scadenze e impegni, ci siamo riusciti".
Sul fronte dell'occupazione, il presidente del Consiglio ha specificato l'obiettivo di "affrontare la sfida della possibilità di far trovare un posto di lavoro. Mentre spendevamo 8 miliardi per dare il reddito di cittadinanza a chi poteva lavorare, l'Italia non spendeva 8 miliardi del fondo sociale europeo, dedicato alla formazione. Quindi abbiamo 8 miliardi di euro non utilizzati del fondo sociale, 13 miliardi della nuova programmazione e il pnrr. Parliamo di molti soldi". Sul reddito di cittadinanza e le offerte di lavoro "quando si parla del tema della congruità bisogna capirsi. Certo, non si deve e non si può parlare di lavoro sottopagato o di sfruttamento. Ma se il tema è 'non considero questa mansione all'altezza delle mie aspettative o studi', quello è un tema diverso. Tutti vorremmo trovare il lavoro dei nostri sogni, ma qua il tema è se preferisco stare a casa invece di fare un lavoro dignitoso". Il premier ha poi ribadito l'intento dell'esecutivo di tagliare di 5 punti il cuneo fiscale e la volontà di andare avanti con la riforma fiscale.
Sul Piano di ripresa e resilienza, Meloni si ritiene "contenta che il governo italiano sia riuscito a raggiungere tutti i 55 obiettivi previsti per inviare ora la lettera" all'Ue "e richiedere la tranche di 19 miliardi di euro. Quando siamo arrivati, dei 55 obiettivi erano stati conseguiti 25. Abbiamo lavorato per terminare gli altri 30. Questa staffetta ha funzionato, sono contenta che si sia riusciti. Come? Con la scelta politica di concentrare le competenze del Pnrr sotto la guida di un unico ministero, e di mettere sotto la stessa competenza i Fondi di coesione europei, per evitare sovrapposizioni". Ma ora arriva la parte difficile: "il grosso fatto fin qui erano programmazione e riforme, sulla carta. Ora questi obiettivi devono diventare cantieri, e qui - ha aggiunto - ci sono oggettivamente difficoltà , dall'aumento dei costi delle materie al caro energia. E il piano è stato scritto prima del conflitto in Ucraina. Il RepowerEu è uno strumento interessante, va mediato con il Pnrr. Stiamo avendo un'interlocuzione quotidiana con la Commissione Ue, il rischio è che le risorse non arrivino a terra".
Nel corso della conferenza, Meloni ha poi assicurato che non ci sarà alcun aumento delle tasse sulla casa dal suo esecutivo. "Sul catasto si può fare una mappatura delle costruzioni ma da questo governo non partirà mai un aumento della tassazione sulla casa - ha detto aggiungendo: "soprattutto la prima casa che per noi è non pignorabile e non tassabile ". Passando al tema della natalità in Italia, la questione "demografica è per noi una priorità assoluta - ha detto Meloni - ed è quindi per noi una priorità economica. Consideriamo il tema del sostegno alla genitorialità una priorità e quindi anche la tassazione deve tenerne conto". Sulle intercettazioni "sono uno strumento straordinario a disposizione della magistratura, ma ne va limitato l'abuso". Per il presidente del consiglio va bloccato "quel cortocircuito nel rapporto fra intercettazioni e media, con intercettazioni senza rilevanza penale che sono finite sui quotidiani, solo per interesse politico, piuttosto che... Non credo sia giusto in uno stato di diritto. Abusi ci sono stati e vanno corretti".
Sullo scandalo del Qatargate, "una cosa mi ha molto innervosito: molti colleghi internazionali definiscono questi fatti con la locuzione 'italian job' - ha affermato Meloni - come se fosse una macchia sulla nostra nazione. La vicenda non riguarda solo italiani, anche belgi, greci e esponenti di altre nazioni. Semmai è un tema di partito, un socialist job. Se avesse riguardato i conservatori sarebbe stato un conservative job. Riguarda una famiglia politica ma non l'Italia. Va difeso l'orgoglio e l'onore della nazione che rappresento dagli attacchi. Le responsabilità sono trasversali non fra i partiti ma fra le nazioni". Il premier ha poi confermato "la volontà dell'Italia sugli impegni presi", sul contributo del nostro Paese alla Nato per le spese militari e ha aggiunto: "di quanto parliamo dipende dalle condizioni che ci circondano quindi non si possono dare ora numeri e tempistiche". Sulla situazione in Iran, invece, "per noi è inaccettabile e non intendiamo tollerarlo oltre, abbiamo sempre avuto un approccio dialogante ma, se queste repressioni non dovessero cessare e non si dovesse tornare indietro, l'atteggiamento dell'Italia dovrà cambiare, con quale provvedimento dovrà essere oggetto di una interlocuzione a livello ineternazionale".