Rifiuti, FdI: "Se a distanza di un anno dall’approvazione del Piano Emiliano deve emettere un’ordinanza e un consigliere di maggioranza presenta una mozione vuol dire che il Piano ha fallito"


BARI - Di seguito la dichiarazione congiunta del gruppo regionale di Fratelli d’Italia (il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro) a margine del Consiglio regionale che ha discusso della mozione presentata dal consigliere Tammacco.

“Se dopo poco più di un anno all’approvazione del Piano Rifiuti il presidente Emiliano ha emesso un’ordinanza per far fronte a un’improvvisa emergenza e un consigliere di maggioranza, e non di minoranza, presenta una mozione per impegnare il governo regionale a iniziare l’iter di finanziamento con fondi propri per avviare i cantieri degli impianti dove smaltire i rifiuti previsti nel Piano vuol dir una sola cosa: che quel Piano ha fallito e noi di Fratelli d’Italia non lo diciamo solo oggi, ma già durante la sua approvazione, quando cercammo di mettere in guardia la maggioranza dimostrando che persino i numeri erano sbagliati. Non solo, ma l’errore più grande fu quello di strumentalizzare politicamente la gestione dei rifiuti perché mentre l’assessore all’Ambiente Maraschio ancora oggi rivendica la centralità al pubblico, di fatto nel Piano Rifiuti della Puglia si regge sugli impianti di gestione e proprietà di privati.

“Alla Maraschio - che da tempo ha smesso i panni del tecnico per vestire quelli del politico – ricordiamo che il centrodestra nel 2005 ha perso le elezioni proprio perché pianificò il sistema rifiuti che prevedeva gli inceneritori, mentre il centrosinistra le ha vinte proprio con il ‘NO’ a tutto. E il risultato qual è? Che dopo 18 anni nel Piano dei rifiuti targato Maraschio non solo non ha risolto le emergenze, ma non ha previsto un piano B. Nel caso in cui un impianto si blocca cosa succede? Il Piano non lo dice, né l’assessore si pone il problema di come raggiungere la panificazione che prevede vari step per la raccolta differenziata, né dice cosa succede nei sistemi di compostaggio? Il compost viene consegnato agli agricoltori o viene portato all’estero? O, peggio, va a finire in discarica di rifiuti speciali? È così difficile raccontare ai pugliesi oggi cosa succede da quando conferisce il rifiuto fuori di casa? Dove va a finire e quanto costa? A queste domande deve dare risposta l’assessore.

“E’ evidente che se a una distanza di un anno e mezzo ci ritroviamo con il Presidente della Regione che emana un’ordinanza urgente che autorizza un impianto a stoccare, in deroga alle autorizzazioni vuol dire che il Piano non pianifica niente! Anzi dà ai pugliesi l’idea che ci debba essere sempre il salvatore della patria, al secolo il presidente Emiliano, che risolve problemi che lui e il suo governo hanno creato e che vedono come terminale i sindaci e i Comuni che ogni giorno devo stare attaccati al pc per sapere la mattina dopo in quale impianto devono scaricare i propri camion, operazioni che fanno lievitare i costi che si ripercuotono in un aumento della Tari che in Puglia è fra le più care d’Italia.

“Di fronte a tutto questo il rimpallo di responsabilità diventa persino stucchevole. L’assessore Maraschio ora che non ha più la delega all’Urbanistica si dedichi maggiormente all’Ambiente e se le riesce faccia un mea culpa e migliori il Piano”.

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