Antonio Bonagura, dalla tv alla scrittura: esce il nuovo romanzo 'Portami via da qui'


L'attore e scrittore Antonio Bonagura ci conduce nel viaggio della sua nuova opera letteraria dal titolo 'Portami via da qui', che racconta la storia di Osvaldo e Camilla, entrambi uniti da un forte amore e desiderosi di diventare genitori. Decidono così, di intraprendere il lungo percorso d’adozione, consapevoli di dover affrontare un complicato iter burocratico. 

Antonio Bonagura,da diversi anni, coltiva la sua più grande passione quella per il teatro e il cinema, approfondendo la conoscenza attraverso la frequentazione di laboratori, workshop, masterclass e stage con diversi attori e registi di fama nazionale e internazionale e nel 2021 si diploma sul metodo di recitazione cinematografica: “L’attore crea”. Ha accumulato diverse esperienze nel campo artistico interpretando lungometraggi con registi del calibro di Pietro Marcello (Martin Eden), Pino D’ambrosio (A due passi dalle nuvole) e serie tv con Saverio Costanzo (L’amica Geniale), Edoardo De Angelis (Sueno Bandito), Ivan Silvestrini (Mare Fuori).

Come nasce la storia d'amore tra Osvaldo e Camilla?

Osvaldo e Camilla sono due personaggi che provengono dal precedente romanzo intitolato "Un appassionato disincanto" in cui entrano in contatto grazie alla musica e alla passione che entrambi coltivano frequentando lo stesso coro polifonico che si trasforma in luogo di incontro vestendo le calzette rosse. In "Portami via da qui" che pur non potendo considerarsi un sequel del precedente romanzo ma lo sviluppo di una costola solo accennata che qui viene ampliata e sviluppata mettendo a nudo i loro reciproci trascorsi che si delineano durante lo sviluppo della storia.   

Dove li condurrà questa attività investigativa?

L'attività investigativa nasce in sordina grazie ad alcuni particolari che soprattutto Osvaldo coglie durante la permanenza in Bielorussia allorquando, loro malgrado, si imbattono in situazioni incresciose che turberanno i loro equilibri psicofisici.  

Com'è stato lavorare nel cast di 'Mare Fuori'?

Nonostante il piccolo ruolo che ho interpretato la considero un'esperienza molto positiva che porterò piacevolmente nel mio bagaglio personale e che mi ha consentito di apprezzare l'umanità e l'umiltà dei protagonisti adulti (direttrice, comandante e tutte le guardie carcerarie) con cui ho girato quelle scene dove nonostante la loro bravura mi hanno fatto sentire uno di loro senza farmi pesare la posizione da ultimo arrivato. Il confronto poi con tutti i ragazzi del cast mi ha permesso di vedere all'opera tanti giovani talenti al lavoro che opportunamente guidati dall'ottimo regista si sono ampiamente dimostrati all'altezza della situazione talvolta superando tutte le più rosee aspettative. Mi è molto dispiaciuto dover saltare altri due giorni di riprese durante i quali avrei dovuto girare altre scene nella veste dell'ispettore del Ministero della Giustizia, il ruolo che mi avevano attribuito e che, suppongo, avrebbe avuto uno sviluppo ed una evoluzione. 

La copertina del nuovo libro di Antonio Bonagura


Cosa successe? 

Purtroppo l'insorgere del Covid proprio in quei giorni mi ha bloccato impedendomi di poter girare anche una scena nel film TV Filumena Marturano per il quale avevo superato un provino per un ruolo.   

Quando si è avvicinato al mondo della recitazione?

Il mondo della recitazione mi ha sempre affascinato, da ragazzo ho recitato da dilettante/amatore in alcune compagnie amatoriali che poi ho abbandonato per motivi di lavoro. Ciò mi ha tenuto lontano dalle scene fino al mio collocamento in quiescenza quando ho deciso di dare una svolta a quella mia passione, mai sopita e ho iniziato a frequentare una scuola di teatro, successivamente stage per attori, workshop, masterclass, svariati laboratori con registi e attori di fama nazionale laboratori che mi hanno consentito di giungere ad una sorta di preparazione attoriale professionistica.  La figura dell'attore non finisce mai la sua formazione che deve sempre rimanere in attività e pertanto mi sono diplomato sul metodo "L'attore crea" frequentando un corso di recitazione cinematografica della durata di nove mesi. 

Ci racconti.

Ho costituito con altri amici attori una Associazione di Promozione Sociale che si prefigge di produrre spettacoli ed eventi culturali, da ultimo abbiamo girato un cortometraggio sulla violenza contro le donne e lo stupro di ragazzini curandone la stesura della sceneggiatura e la regia. Attualmente il corto è in fase di post produzione e montaggio prima di venire candidato nei festival dedicati in cui contiamo di poter ottenere oltre chela giusta visibilità anche qualche bel riconoscimento.

Le piacerebbe fare tv?

Per tutti gli attori la tv, ancora più del cinema, ultimamente penalizzato da questa maledetta pandemia che ne ha notevolmente rallentato tutte le attività, resta un traguardo che entrando facilmente in tutte le case riesce a costituire una attenzione maggiore rispetto al Teatro e al cinema. Se solo penso ai messaggini che ho ricevuto per la mia piccola apparizione nella fiction "Mare Fuori" e all'epoca nel film "Martin Eden" di Pietro Marcello, mi viene da pensare che gli sforzi e i sacrifici che si fanno per portare in scena spettacoli teatrali, non sono ripagati alla stessa maniera di quel che avviene per un prodotto audiovisivo trasmesso in tv Sono due cose completamente diverse.

Cioè?

Ovviamente sarei onorato di poter continuare, magari al fianco di attori più affermati e più esperti di me la mia scarna esperienza di attore televisivo per tentare di accrescere ulteriormente la mia formazione attoriale e di rubare il mestiere dell'attore che, come per tutti gli altri mestieri si impara anche guardando quelli più bravi.

Posso chiederle un suo sogno? 

Il sogno nel cassetto che spero prima o poi di poter realizzare, come auspicatomi dall'autore della prefazione del primo romanzo, il compianto Prefetto Carlo Mosca, è la trasformazione di entrambi i libri in prodotti audiovisivi. Per il primo, in tanti mi hanno detto che ben si presterebbe per una trasposizione cinematografica. Occorrerebbe solamente trovare un bravo sceneggiatore che prendendolo a cuore insieme al giusto produttore, possa riuscire a fare dei libri il giusto adattamento per realizzarne prodotti audiovisivi. 

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