FRANCESCO GRECO - Se ne andò nel 1981, in un incidente una
notte di giugno, a Roma, sulla Nomentana.
Non aveva ancora 30 anni. Chi muore
giovane è caro agli dei, ma anche alla gente
che avverte la sincerità di un messaggio: le
sue canzoni infatti sono sempre amate e
cantate da una generazione dopo l’altra.
Visse il tempo di una rivoluzione che
sconvolse la canzone italica: voce roca, testi
ironici, taglienti, amari, ma anche venati di
una poesia crepuscolare. Sempre attuali.
Tanto che il cantautore pugliese Gaetano
Cortese, a 42 anni dalla morte, sta per
dedicargli un tribute, in programma il 23
marzo (ore 20.30) al cineteatro Moderno di
Tricase, titolo: “Supponiamo che Rino… “
(Storie e canzoni di Rino Gaetano).
Racconti, aneddoti da radio libere di quegli
anni, con la voce narrante di Donato
Chiarello, le testimonianze di Gino Greco
(Radio Venere) e le interpretazioni di ospiti:
Mino De Santis Davide Sergi, e poi Liliana
Campa (basso e cori), Giacomo Contaldo
(chitarra solista), Lorenzo Marzo (batteria).
Uno spettacolo della durata di due ore che
sta già mobilitando chi ha amato il
cantautore calabrese e le sue canzoni
immortali.
Il concept artistico e umano dello
spettacolo in progress Cortese lo spiega in
questa intervista.
DOMANDA: Quando e come ha
scoperto Rino Gaetano?
RISPOSTA: “Insieme ai primi accordi, alle
prime canzoni strimpellate con la chitarra;
le canzoni di Rino, insieme a quelle di
Battisti, furono le primissime canzoni con
cui mi cimentavo mentre iniziavo a
imparare ad usare lo strumento che mi
accompagna ormai da quasi 30 anni”.
D. Cosa l’ha conquistato della sua
musica?
R. “Lo stridente contrasto fra la semplicità
(oserei dire quasi elementare) delle armonie
- e il suo modo sguaiato di cantare – e
contemporaneamente quella sua
funambolesca capacità di affrontare temi
politici e profondamente sociali con ironia e
sarcasmo tali da riuscire a lasciar intendere
ai più che si trattasse di musica leggera.
Ne parlavo proprio qualche giorno fa con
alcuni amici: è incredibile che un ragazzo
poco più che ventenne fosse capace di
scrivere roba simile…
Oggi, a guardarsi intorno, viene da piangere
già ad ascoltare gli argomenti dei miei
coetanei”.
D. Che tipo di pubblico ama le cover
di Rino e come reagisce ai suoi
concerti?
R. “E’ un pubblico sicuramente un po’ più
esigente della media, ma soprattutto
trasversale sia culturalmente che
anagraficamente parlando. Anche su questo
piano, è incredibile come le canzoni di Rino
(ben 42 anni dopo) riescano a coinvolgere i
ventenni come i sessantenni.
E pensi che la sua carriera artistica è durata
appena sei anni. Chissà cosa avrebbe potuto
realizzare se fosse vissuto più a lungo…
Purtroppo questa domanda resterà senza
risposta: possiamo solo fare supposizioni e
d’altra parte, noi qui infatti “Supponiamo
che Rino…”.
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