Riforma Cartabia: quali effetti in ambito penale?

Ezequiel Octaviano/Pixabay

VINCENZO NICOLA CASULLI
- La riforma della giustizia operata dall'ex ministro Marta Cartabia ha impattato in modo significativo in ambito penale e civile. Con riferimento al primo ambito essa ha esteso la procedibilità a querela per alcuni reati al fine di ridurre del 25% i tempi dei processi penali entro il 2026, cercando, quindi, di ridurre il numero dei procedimenti.

Ma dopo sole due settimane dalla sua entrata in vigore sono arrivate profonde critiche da parte dei giuristi.

Uno dei punti principali della riforma Cartabia è la trasformazione in tema di disciplina di alcuni reati procedibili d’ufficio che diventano procedibili solo a querela di parte. Questo è uno dei fattori che è stato maggiormente criticato: non soltanto in materia di querela delle vittime, ma anche per le funzionalità in sé dell’ordinamento.

Si è espresso in merito anche l’ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Eugenio Albamonte che ritiene che la lista che è stata indicata nella riforma Cartabia contiene anche dei reati di forte allarme sociale.

Violenza privata e sequestro di persona implicano una certa dose di sottomissione psicologica e prevaricazione, rendendo difficile alle vittime presentare denuncia. La norma, con la sua retroattività, porta alcuni processi al naufragio, poiché non ci sono querele. Le vittime potrebbero infatti essere spaventate e difficili da rintracciare.

Ma oltre alla responsabilizzazione eccessiva delle vittime, Albamonte ha sottolineato anche un altro aspetto negativo, in particolar modo legato ai furti, che potrebbero risultare ancora più complessi da denunciare.

Ancora, a Palermo alcuni boss rischiano di non procedere al processo a causa degli effetti della riforma. Secondo Roberto Rossi stanno accadendo situazioni analoghe in tutta Italia.

Il procuratore di Bari sottolinea i problemi dell’elenco di reati, specialmente quelli collegati alla criminalità organizzata o quelli connessi a situazioni in cui le vittime hanno paura.

Ma anche nel caso di reati meno gravi, bisogna prendere in considerazione il fatto che, in alcune zone italiane, il livello di criminalità minaccia seriamente i cittadini. Per Rossi, il rischio è che alcuni reati vengano depenalizzati, perché le vittime si convinceranno a ritirare le querele accontentandosi di un risarcimento danni.

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