Bari, paura in carcere: detenuto con problemi psichiatrici aggredisce due agenti

BARI - Lo scorso 6 maggio un detenuto italiano di circa 30 anni ha aggredito due agenti di Polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Bari. Non si conoscono i motivi che hanno portato il detenuto a compiere il gesto, ma è accertato di soffrire di problemi psichiatrici. La notizia è stata data dai sindacalisti del Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Carmine Olanda e Ciro Borrelli che da sempre denunciano gli accadimenti e le gravissime condizioni di lavoro che si verificano ogni giorno sia nel penitenziario di Bari che in tutte le carceri.

“I due agenti aggrediti – dichiara Olanda – sono stati visitati dai sanitari del Policlinico di Bari ricevendo dodici giorni di prognosi per entrambi. Non è la prima volta che succedono casi simili, il detenuto in argomento è stato più volte sottoposto al Trattamento Sanitario Obbligatorio ma tutt’oggi l’amministrazione preferisce gestirlo in custodia dalla Polizia Penitenziaria come se fosse un semplice detenuto comune”.

“Abbiamo sempre denunciato – sostiene Borrelli – che i detenuti che manifestano di avere problemi di natura psichiatrica devono essere costantemente gestiti da personale specializzato nel settore. È inaccettabile che per sedare un detenuto violento che manifesta di avere questo tipo di tipologia gli agenti di Polizia Penitenziaria rischiano di essere indagati per tortura come è già successo poco tempo fa nel penitenziario di Bari, che ha visto 15 tra agenti e sanitari indagati per reato di tortura. È uno scandalo”.

“La Polizia Penitenziaria – prosegue Olanda – ogni giorno subisce aggressioni da parte dei detenuti nessuno ne parla e nessuno si domanda il perché succede questo, tutti danno per scontato che è un rischio del mestiere ma in realtà non è così, il carcere non è un albergo e le regole vanno rispettate”. “Abbiamo necessità di avere come arma di reparto il teaser perché oltre alla difficile gestione dei detenuti che manifestano di avere problemi di natura Psichiatrica, non possiamo accettare di subire ulteriori umiliazioni da parte di quei detenuti che si trovano condannati e decidono di commettere un fatto gravissimo come quello dell’aggressione perché non assecondati alle loro richieste. Come sindacato chiediamo con forza che venga modificato l’articolo 336 del codice penale, prevedendo un aggravante speciale, quindi un inasprimento della pena, per chiunque usa violenza o minaccia il Poliziotto Penitenziario all’interno di una struttura detentiva. Il Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) esprime massima solidarietà agli Agenti e ai Sanitari indagati, oggi vittime di un sistema penitenziario malato ed augura una pronta guarigione agli Agenti di Bari che sono stati feriti a causa dell’aggressione” conclude Borrelli.

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