Dal Mes al caso Santanchè, i dossier che agitano il Governo Meloni
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| (Alexandros Michailidis/Shutterstock) |
"Chi chiede la decisione subito non aiuta l'Italia". Il presidente del Consiglio imprime quindi un indirizzo chiaro al dibattito italiano sul meccanismo del "salva Stati", anche alla luce della forte spaccatura della maggioranza sul tema. Le indicazioni di Si attendono ora le conferenze dei capigruppo infrasettimanali per certificare se verranno formalmente prese in considerazione le posizioni politiche dell'esecutivo per un rinvio delle decisioni in merito alla ripresa dei lavori a settembre, dopo la pausa estiva.
Sarà da capire nei prossimi giorni quale sarà l'exit strategy della maggioranza, che nei giorni scorsi ha disertato la riunione della commissione Esteri della Camera avviando l'iter del testo del Pd con l'obiettivo comunque di rinviare il voto in Aula previsto per il 30 giugno. Un vero e proprio percorso ad ostacoli, dove l'uscita è costruita a gradini.
Martedì potrebbe essere il momento di un ulteriore confronto nell'esecutivo dopo quello dei giorni scorsi, quando era all'ordine del giorno la notizia del rinvio della riunione del Consiglio dei ministri per "impegni personali" del premier - le regole sulla ricostruzione e il ddl sicurezza stradale voluto da Salvini - Nella maggioranza è scattato un corto circuito. Creando ulteriori tensioni all'interno della coalizione.
Ad agitare la maggioranza c'è anche il caso del ministro del Turismo Daniela Santanchè, al centro dell'ultima puntata di "Report". Tuttavia, senza ulteriori risvolti giudiziari, la linea della maggioranza è quella del no ai processi sommari di piazza. Un punto sottolineato anche dalla Lega, con il capogruppo alla Camera Molinari che comunque ha detto di aspettare le sue parole quando verrà "in Parlamento a spiegare le sue ragioni". Un netto distacco dalle parole dell'opposizione, che parlava di un “governo allo sbando”.
Da qui all'estate ci saranno altri temi caldi sul tavolo, dalla giustizia alle riforme, dalle autonomie al risanamento delle province (dove c'è un rallentamento), dal fisco alla questione del commissariamento per le aree allagate. Un passo importante mercoledì, quando il premier Meloni, prima alla Camera e poi al Senato, riferirà in vista del prossimo Consiglio Ue che tratterà degli ultimi sviluppi della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e del costante sostegno della Ue a Kiev.
