MICHELE MININNI - A distanza di un anno dalle elezioni amministrative a San Ferdinando di Puglia,
abbiamo chiesto al presidente del consiglio comunale Andrea Patruno un resoconto
parziale sull’attività ammininistrativa della giunta Camporeale ed il peso delle liste
civiche ormai abituali nei governi cittadini, soprattutto nella provincia della Bat.
Presidente Patruno, come valuta il suo operato da Presidente del Consiglio
Comunale di San Ferdinando di Puglia a distanza di un anno dalle elezioni del
2022?
Quando sono stato eletto alla Presidenza del Consiglio Comunale ebbi modo di dire
che la cosa mi riempiva di orgoglio e di soddisfazione. In primo luogo perché
ritornavo in Consiglio dopo ben 25 anni, durante i quali non avevo mai smesso il mio
attivismo e la militanza politica. Tuttavia, mi sono dovuto subito rendere conto che la
forma e la sostanza dell’agire politico in Consiglio era profondamente mutata eppure
ho testardamente inseguito una necessità: ampliare gli spazi della partecipazione,
allargare le maglie della discussione politica, riportare la discussione fra le persone,
per coinvolgerli nelle scelte politiche fondamentali, al di fuori delle logiche proprie di
una competizione elettorale. Per questo mi sono impegnato ad attivare le
Commissioni Consiliari, nella inedita condizione politica di 4 gruppi consiliari di cui
tre di minoranza, per il Comune di San Ferdinando di Puglia, e per farle diventare
luogo privilegiato di analisi del provvedimento amministrativo sottoposto alla
valutazione del Consiglio. Il riconoscimento dei diritti della maggioranza e di quelli
di tutte le minoranze mi ha condotto al principio del voto plurimo, anch’esso inedito
per il nostro Comune. Il consigliere di maggioranza aveva il diritto di esprimere il
peso specifico di maggioranza, come le minoranze, tutte le minoranze, avevano il
diritto di rappresentanza e di tribuna in tutte le commissioni. Purtroppo non è bastato,
perché le commissioni hanno lavorato poco e male e quel circuito di formazione delle
decisioni si è frantumato nel gioco delle convenienze a rimandare alle sedute di
Consiglio la discussione di merito. Anche le dimissioni di Salvatore Puttilli che pure
aveva condiviso questo percorso non hanno facilitato il compito. Spero che nel tempo
a venire si possa rimediare e possa davvero attivarsi un circuito virtuoso che fin qui è
mancato. Quindi se posso dire sono parzialmente insoddisfatto. Per non tacere delle
difficoltà a gestire un’aula abbandonata con il Covid e con impianti fatiscenti,
impossibilitati a trasmettere lo streaming delle sedute. Su questo è in atto un percorso
che prevede la dotazione di supporti informatici ai consiglieri, la gestione
digitalizzata delle sedute da trasmettere in streaming e l’impegno ad una sede più
consona, anche se più piccola; con l’auspicio che si possa ridare smalto e dignità ai
Consiglieri Comunali e riattivare quel circuito di partecipazione che ritengo
necessario oltre che coerente con gli impegni assunti in campagna elettorale.
Si spogli per un attimo dell'importante incarico istituzionale che
ricopre come presidente del consiglio comunale. Come giudica l'operato della
giunta Camporeale?
La Sindaca e la Giunta municipale hanno operato in uno stato di necessità e di
emergenza continua, la macchina amministrativa era allo stremo per effetto dei tanti
pensionamenti e nessuna nuova assunzione, senza dimenticare la vera e propria
mannaia del riconoscimento di debiti fuori bilancio per 1,4 milioni di euro che ha
prosciugato il bilancio comunale. Su questo fronte è stato fatto tutto quanto era
necessario per consentire alla Giunta l’agibilità necessaria ad operare. Per non dire
delle emergenze di edilizia scolastica, di celerità nei tempi ristretti per accedere a
misure di finanziamento del PNRR, della situazione di obiettivo disagio per i servizi
di front office del Comune (anagrafe, tributi, polizia urbana, servizi cimiteriali, suap,
edilizia privata). Ragionamento a parte merita la gestione di due importanti servizi
come quello della pubblica illuminazione e del servizio di raccolta e smaltimento dei
rifiuti. Ci vuole un tempo più lungo per valutare l’operato di un’amministrazione,
perché i famosi cento giorni sono solo utili alla propaganda dei social. Giudizio
positivo sul contingente e prudente sul medio periodo; Arianna Camporeale sindaca
ha un carico di responsabilità importanti che le competono, sia per la complessità
dell’agire amministrativo che per il primo bilancio di previsione
dell’Amministrazione, appena approvato. In ogni caso sono fiducioso che si possa
fare di più e meglio e ci possa essere un cambio di passo, senza essere travolti
dall’emergenza continua che purtroppo non manca.
Scende la fiducia degli elettori verso i partiti tradizionali e sale il consenso verso
le liste civiche. Come è stato nel vostro caso, ci può spiegare perché sta accadendo
questa tendenza e se le liste civiche, oltre ad essere una novità, possono svolgere
un importante ruolo nello scenario politico regionale?
Non è un bene che i Partiti, tutti i Partiti, si siano defilati nella competizione elettorale
scorsa. È il risultato di una responsabilità diffusa, ma anche chiaramente
identificabile, perché l’impegno politico di ciascuno era storicamente riconoscibile e
riconosciuto. Certo i partiti non possono essere pensati e gestiti come cosa personale,
hanno obblighi costituzionali precisi, dettati dall’art. 49 della Costituzione, purché si
impegnino a concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale
e locale, aggiungo io. Le civiche sono importanti, ma non possono sostituirsi ai
partiti. Hanno svolto un ruolo importante nell’affermazione sia del primo che del
secondo mandato di Michele Emiliano, ma io credo all’impegno prima di tutto nei
partiti, che vanno riformati e rinnovati perché sono fondamentali nel processo
democratico di ogni comunità. Ma questo apre il tema sullo stato della democrazia,
che rimando ad una prossima conversazione, non prima di aver segnalato la lettura di
due contributi, quello di Luciano Violante, La democrazia non è gratis. I costi per
restare liberi, di Marsilio editore, che ci suggerisce di rinunciare alle nostre
aspirazioni individuali per ambire ad una democrazia più salda. Ed il testo curato da
Giuliano Amato, La democrazia del XXI secolo. Riflessioni sui temi di Alfredo
Reichlin, Treccani Editore, che si propone di sollecitare domande e risposte su temi
globali che non appartengono solo alla sinistra. E questi non sono temi per filosofi,
ma riguardano tanti consiglieri comunali ed amministratori e tutti noi, in quanto
cittadini ed elettori.
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