Arrestato cinquantenne andriese: armi, munizioni e stupefacente trovati in casa

ANDRIA - Le attività di prevenzione e repressione dei reati in materia di stupefacenti da parte dei Carabinieri continuano senza sosta, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani. Questo impegno è parte di una campagna più ampia di sensibilizzazione ed informazione, soprattutto rivolta ai giovani attraverso incontri presso gli istituti scolastici.

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Sezione Operativa di Andria, in collaborazione con il Comando Compagnia di Andria, hanno eseguito un'operazione finalizzata al contrasto dell'uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio cittadino. In seguito a un'attività di osservazione, controllo e pedinamento, è stato eseguito un controllo nell'abitazione di un cinquantenne residente ad Andria.

Durante il controllo, il cinquantenne ha tentato di disfarsi di un involucro gettandolo nel water. I Carabinieri sono riusciti a recuperare parte della sostanza contenuta nell'involucro, che risultava essere cocaina, con un peso complessivo di 18 grammi. Ulteriori indagini hanno portato al rinvenimento di un bilancino di precisione, ritagli di buste in plastica adatte al confezionamento dello stupefacente e una sostanza da taglio, probabilmente mannite.

Durante la perquisizione, l'attenzione degli investigatori si è concentrata su una cassaforte nascosta nel garage dell'abitazione. All'interno della cassaforte sono state scoperte due pistole: una pistola giocattolo modificata per funzionare come arma da fuoco e un revolver privo di matricola e segni distintivi, considerato clandestino. Inoltre, sono state rinvenute 67 munizioni di vario genere compatibili con le due pistole.

Il cinquantenne è stato arrestato con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, detenzione di armi alterate e munizioni clandestine. Su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Trani, è stato tradotto presso la casa circondariale di Trani. L'arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari, che ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Si sottolinea che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che i provvedimenti adottati non sono definitivi. La colpevolezza dell'arrestato in relazione ai reati contestati sarà valutata in sede di processo, garantendo il contraddittorio tra le parti.

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