FRANCESCO GRECO. ROMA - “Quella di Pierfrancesco Favino mi pare
una polemica del tutto inutile...”.
Da Los Angeles (USA), dove risiede e lavora da
molti anni (vi giunse, dopo dieci anni a Londra come
autore teatrale. per partecipare a un programma di
sceneggiatura dell’UCLA), il regista e sceneggiatore
Dino Sardella (originario di Brindisi, ha appena
sceneggiato un film girato a Taranto, la spiaggia di
Leporano, “Racconti del Mare”, sul tema dei migranti) interviene nella querelle un pò provinciale
sugli attori e i ruoli che dovrebbero interpretare.
Cosa si dice negli USA di questa polemica
tutta italiana?
“Si dice che a Favino je rode, come dite voi a Roma,
per il fatto che il personaggio di Enzo Ferrari non lo
ha interpretato lui”.
A Hollywood le cose vanno diversamente?
“Non direi... C’è un fondo di ipocrisia anche qui,
dove si insiste per esempio nel voler far fare ruoli
diciamo latini ad attori latini, e poi fanno fare
Ferrari, o anche Gucci, ad Adam Driver”.
Quindi manco negli USA hanno le idee
chiare, o no?
“Ripeto: è una polemica inutile quella di Favino, e
comunque è alimentata da Hollywood”.
Si vorrebbe quasi sconvolgere la semantica
del cinema, riscriverne gli archetipi...
“Se sei un attore, allora devi accettare qualsiasi
ruolo. Se gli dessero il ruolo di George Washington a
Favino in una produzione internazionale, dubito che
direbbe di no... Che dite voi in Italia?”.
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