Simone Lemmo ci presenta 'Alla Buonora', il suo nuovo programma in onda su Cusano Tv

Dopo l'esperienza radiofonica, per Simone Lemmo arriva la tv. “Alla Buonora” è il titolo del suo nuovo programma, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 23:30 alle 00:30, nella seconda serata di Cusano Italia Tv. 

Cusano tv è una nuova sfida e il tuo esordio in tv. Come ti senti?

L’avventura con Cusano Italia Tv e tutto il gruppo di lavoro per me è davvero una grande sfida ma soprattutto una grande occasione. Arrivato da pochi mesi all’interno di un team forte e consolidato, mi sono subito ritrovato davanti la telecamera o il microfono. Di questo devo ringraziare tutta la direzione che fin dal momento zero ha dato fiducia a me, ai miei progetti e alle mie idee. Mi sento molto agitato, ma pieno di quell’ansia che poi diventa adrenalina per fare bene. Avevo già vissuto alcune parentesi importanti in tv, ma arrivare ogni giorno a casa della gente, degli italiani, in una emittente nazionale, di prestigio e molto seguita per me è una grande responsabilità. Cerco di portare me stesso, il mio mondo, le mie passioni; il tutto alternando quella sana follia che ci appartiene con la voglia di riscoprire nuove emozioni.

Raccontaci del tuo programma.

“Alla Buonora” nasce come una sfida. Intanto abbiamo cercato un “nuovo” linguaggio per quella fascia oraria. Insieme alla direzione abbiamo capito che sperimentare un late night a modo mio poteva essere la cosa più calzante attualmente su di me. È un programma che vuole raccontare il nostro tempo, il quotidiano fatto di alti e bassi, ovviamente con tutte le sfumature possibili. Partiamo ogni sera con un faccia a faccia con un personaggio noto al grande pubblico che si racconta sia umanamente che artisticamente, spesso anche protagonista dei giochi che con gli autori cerchiamo di creare. Però è più un racconto umano. Mi piace guardare gli ospiti negli occhi, capire cosa pensano, indagare nel loro cuore. Quando sento che si stanno fidando e si lasciano andare, per me è già una vittoria. Farli sentire a casa, a chiacchierare con un amico, e non davanti una telecamera con milioni di persone a seguire è importante. Poi dopo la mezzanotte c’è un tripudio di allegria, irriverenza e mondi che si intrecciano. Il segmento del “salotto” ospita giornalisti, influencer, esperti di vari settori, nuove leve artistiche, insomma ci sono tanti punti di vista che si uniscono di fronte a temi seri, irriverenti o divertenti e commoventi.

Cosa porti con te dell’esperienza con Radio Amore?

La radio è arrivata nella mia vita per caso. Già dai tempi della scuola, dopo il teatro, mi sono avvicinato a questo mondo. Dopo piccole avventure in radio locali, Radio Amore è stata una grande parentesi. Ho condotto tanti programmi diversi tra loro. “Buongiorno con Amore” è stato il primo grande successo, ma la scorsa stagione “Detto Tra Noi” mi ha permesso di raggiungere numeri molto alti per me e la rete, intervistare i più grandi personaggi della nostra contemporaneità. È stata una grande scommessa e ringrazio chi quella occasione me l’ha data. Ho imparato i tempi, cosa si può fare con la voce, come si può giocare, come si può coinvolgere. Non getto via mai nulla delle occasioni del passato. Sono treni sui quali devi salire, stare finché puoi e scendere quando capisci che arriva il momento di cambiare binario. Si cresce anche così! Si fanno esperienze per poi sognare sempre più in grande.

Quali sono i tuoi conduttori preferiti? 

Oggi chiunque diventa un personaggio pubblico, basta davvero poco. La differenza, però, la fa sicuramente chi resta e chi poi, oltre il talento, ha anche le qualità da professionista. I grandi maestri contemporanei per me rimangono Carlo Conti, Amadeus, Paolo Bonolis per citarne alcuni. Ma potrei sicuramente parlare di Cattelan o di De Martino che stanno portando sempre più nuovi approcci alla conduzione. Da loro, e dai grandissimi come Baudo, Costanzo, Corrado, Bongiorno, cerco sempre di “rubare” qualcosa per crescere, migliorare, imparare. Poi alla fine conta sempre il viaggio che fai, la meta spesso e volentieri è solo un dettaglio. Conta come combatti, non se vinci o perdi.

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