BARI - A Denunciare il fatto al consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani), alcuni genitori mottolesi preoccupati per questa situazione che va avanti dal 1° luglio 2023, a seguito di collocamento in inattività della dott.ssa Rogante, infatti, fino al 30 giugno prestavano servizio due medici. Così in una nota stampa il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani).
Proprio per questo motivo il consigliere regionale Scalera, con una interpellanza ha chiesto al Dir. Generale della ASL di Ta, il Dott. Gregorio Colacicco, lo stato dell’arte relativo alla riassegnazione della seconda pediatra a Mottola.
“I genitori con bambini di età inferiore agli 11 anni - spiega Scalera - sono costretti a fare assistere con molte difficoltà , i loro bambini dai pediatri di altri comuni, se necessario anche a pagamento, poiché un solo pediatra non può assistere tutta la popolazione, parliamo di 1.300 bambini, tenuto conto che, nel rispetto dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), i pediatri di libera scelta possono acquisire un numero massimo di assistiti pari a circa 800, e i medici di famiglia non possono supplire alle funzioni dei pediatri che svolgono un ruolo fondamentale nella crescita del bambino. I bimbi, nessuno escluso, hanno bisogno di ricevere assistenza adeguata e dignitosa, attraverso un pediatra di riferimento. La salute dei cittadini mi sta a cuore, soprattutto quando ad avere la peggio sono i più deboli, i nostri figli, il nostro futuro. Conclude Scalera – chiedo risposte celeri e certe nel rispetto del diritto primario di ciascun cittadino di ricevere un’assistenza adeguata e dignitosa”.
Proprio per questo motivo il consigliere regionale Scalera, con una interpellanza ha chiesto al Dir. Generale della ASL di Ta, il Dott. Gregorio Colacicco, lo stato dell’arte relativo alla riassegnazione della seconda pediatra a Mottola.
“I genitori con bambini di età inferiore agli 11 anni - spiega Scalera - sono costretti a fare assistere con molte difficoltà , i loro bambini dai pediatri di altri comuni, se necessario anche a pagamento, poiché un solo pediatra non può assistere tutta la popolazione, parliamo di 1.300 bambini, tenuto conto che, nel rispetto dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), i pediatri di libera scelta possono acquisire un numero massimo di assistiti pari a circa 800, e i medici di famiglia non possono supplire alle funzioni dei pediatri che svolgono un ruolo fondamentale nella crescita del bambino. I bimbi, nessuno escluso, hanno bisogno di ricevere assistenza adeguata e dignitosa, attraverso un pediatra di riferimento. La salute dei cittadini mi sta a cuore, soprattutto quando ad avere la peggio sono i più deboli, i nostri figli, il nostro futuro. Conclude Scalera – chiedo risposte celeri e certe nel rispetto del diritto primario di ciascun cittadino di ricevere un’assistenza adeguata e dignitosa”.