Vite per l'arte

SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI - "Arte! Chi la può comprendere? A chi una persona si può rivolge per attirare l'attenzione di questa grande dea?" (L.V. Beethoven)

Sorella Morte fa emergere i ricordi dal nostro cuore e dalla nostra mente. Ed è come se la storia continuasse, certamente non nella realtà fisica ma nella vita del pensiero, delle opere, dei sentimenti. I ricordi, data anche la radice etimologica lat. recŏrdari, che deriva da cor cordis «cuore», non sono sempre piacevoli e a volte fanno male proprio perché trattasi del passato che è dentro e dietro di noi. E il passato spesso ci raggiunge.

Mi sto riferendo ad una persona a me molto cara con la quale per oltre trenta anni ho collaborato a scrivere la storia dell’arte contemporanea in Italia e all'estero. Si tratta di Lucia Spadano oggi in altre dimensioni dell’ essere. Lucia Spadano, una giovane bruna con lo sguardo intenso e fiero, bella di una bellezza e un fascino che forse solo in terra d’ Abruzzo e’ possibile incontrare ha diretto e fondato con Umberto Sala la ben nota Rivista d’arte contemporanea “Segno“ a Pescara, una città legata al grande D’Annunzio e non solo, una Rivista d’arte internazionale con la quale ho avuto l’onore di collaborare.

Eravamo entrambe molto giovani: correvano gli inizi degli anni Ottanta, fervidi di promesse e speranze culturali nella nostra bella terra di Puglia e di Bari, quando la famosa gallerista Marilena Bonomo mi presentò a Lucia in occasione di una mostra che avrei dovuto recensire. In quegli anni mi occupavo e dell’ arte pittorica di Paolo Finoglio da me del tutto rivisitato e degli artisti contemporanei che esponevano presso la Galleria Bonomo con la quale collaboravo come giovane critico d’ arte militante in una situazione culturale pugliese non facile.

Scrivevo sul Quotidiano Puglia su invito del caro Piero De Giosa e su sollecitazione di Oronzo Valentini. Su “La Gazzetta del Mezzogiorno “ qualche mio testo ma non relativo all’arte figurativa …

Marilena Bonomo credeva in me come studiosa dei linguaggi delle Arti e invitò Lucia Spadano a riservarmi uno spazio sulla Rivista Segno che in quel tempo era poco più di un foglio .

E fu così che ebbe inizio un sodalizio straordinario: insieme diffondemmo non senza difficoltà “ localistiche” in Puglia, e oltre a cominciare dalla Basilicata fino alla Campania e così via via…

E con Lucia ho vissuto grandi esperienze artistiche grazie ad un dialogo pressoché quotidiano che al centro poneva una riflessione sul “progetto e destino“ dell’ arte contemporanea citando ovviamente Argan. Abbiamo seguito le rassegne in gallerie e pinacoteche italiane, organizzato e curato su mia idea mostre in Grecia a Uranopoli in occasione del Congresso internazionale di Psicoanalisi invitata da Andreas Giannakoulas ( anno 2000) e a Iraklion di Creta con una mostra direi "epica" dal titolo : Le sorgenti dell’Arte.

Mostra di artisti greci e italiani allestita nel Castello di Iraklion con il pieno patrocinio dell’ allora Governo ellenico . Ventimila visitatori e un catalogo edito da Segno in tre lingue . La mostra fu inaugurata dalle autorità locali e da Achille Bonito Oliva alla presenza di artisti e un folto pubblico .

Né posso dimenticare il mio lavoro pubblicato da Segno dal titolo “ Vissi d’ arte “ con la attenta supervisione di Franco Fanizza , ordinario Estetica (Università di Bari) con il quale collaboravo. Anni di audaci sfide culturali, compresa la mia lunga esperienza di Presidente dell’ Accademia di Belle Arti di Bari , che ho potuto sostenere e con il dialogo serrato con Lucia Spadano e con il forte convincimento di mio marito Francesco Paolo Selvaggi .

Interessante è notare come da quel seme che fu la grande mostra di Iraklion siano "in loco" scaturite tante esperienze artistiche a cominciare da "Punto di flesso" uno spazio aperto da Andrea Carnemolla, famoso artista da noi seguito e che ora vive a Creta per finire a Jannis Chalambalakis sempre operoso e operativo.

Trenta anni di dialogo intenso e serrato. Poi interferenze varie hanno reso evanescente la collaborazione ma non hanno mai affievolito la stima e l’ affetto con qualche rado mio testo pubblicato sulla Rivista Segno. .

L’ ultima volta che ci siamo incontrate è stato a Chieti in Abruzzo nel 2016 quando ho presentato un mio lavoro letterario / poetico insieme a Maria Teresa Letta mia grande amica che sempre è stata a me vicina in Croce Rossa e regionale e nazionale . In quella occasione abbiamo insieme parlato di questo mio dire tra la pittura e la poesia che non conoscono differenze così abissali come si crede. D’ altra parte è sufficiente ricordare quanto hanno affermato a tal proposito in primis Simonide di Iuli, Orazio e Leonardi Da Vinci: Ut pictura poesis…

Abbiamo insieme visitato gallerie italiane e straniere: a Lucia devo l’amicizia e poi la collaborazione con i grandi storici e critici d’arte, la partecipazione alla mostra allestita alle Mura Aureliane a Roma , a Pisa al Convegno dei giovani critici e l’intervento in tante gallerie italiane e anche straniere comprese le ardite interviste come quella rivolta a Rammelze, graffitista americano.

Questa parte della mia vita non è molto conosciuta dalle nostre parti e personalmente non mi è mai piaciuto diffondere troppo tutto ciò di cui mi sono occupata perché credo che siamo tutti al servizio della verità e della conoscenza.

Ho imparato tanto da lei e credo anche lei da me perché avevamo due competenze diverse che si integravano. Avrei tanto da raccontare: le sono grata perché avendo dovuto emigrare come "giovane critico" con competenze psicoanalitiche ho potuto dare un contributo ed esprimere il mio pensiero senza localismi di sorta.

Non potendo sottrarsi a tanto lavoro la sentivo una volta l’anno il giorno di Santa Lucia, il 13 dicembre alle ore 13: lunghe telefonate per raccontarci delle storie dell’arte e degli artisti, dei critici e dei loro segreti che rimarranno chiusi nel mio cuore.

Lucia Spadano è stata come la grande madre dei giovani critici e degli artisti: ora siamo adulti l’ambiente artistico è cambiato grazie al suo dolce intervento capace di mediare: qualità che appartiene solo a coloro che non escludono dal dialogo culturale gli altri per timori vari. In Cielo la immagino a contemplare le Opere del Creatore: le vere Opere imitate e cantate da tutti gli Artisti.

A lei vanno la mia gratitudine e il mio profondo affetto.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto