Impianto eolico off-shore: il Parco Otranto-Leuca-Tricase dice no al progetto


LECCE - Il Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, insieme ai 12 comuni che ne fanno parte, ha espresso la sua ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore proposto dalla società Odra Energia S.r.l., che prevede l’installazione di turbine nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca. La decisione è stata ufficializzata con la deliberazione del comitato esecutivo n°37 dell’11 dicembre 2024.

Un’Aggressione Intollerabile al Paesaggio

“Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza,” ha dichiarato Michele Tenore, Presidente del Parco. “Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste.”

Nonostante il numero di aerogeneratori previsti sia stato ridotto da 90 a 73, le dimensioni delle turbine, che raggiungeranno un’altezza di 315 metri, rappresentano un impatto visivo e ambientale inaccettabile. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini interferisce gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta. Tale procedura è già in fase avanzata, con 11 delibere comunali favorevoli e un’istruttoria avviata da ISPRA il 15 luglio 2024.

Vincoli e Contrasti Normativi

Il progetto presenta forti criticità anche per quanto riguarda la legge istitutiva del Parco (L.R. n°30/2006), che tutela le aree di elevato valore naturalistico coinvolte dall’intervento. La localizzazione della “buca giunti”, destinata al collegamento con la rete elettrica terrestre, ricade in una Zona Speciale di Conservazione (ZSC IT150002), mettendo ulteriormente a rischio l’equilibrio ecologico dell’area.

Una Minaccia per la Biodiversità

La zona interessata dal progetto è habitat della foca monaca, una specie protetta a livello internazionale e simbolo della biodiversità marina. L’installazione delle turbine e il posizionamento dei cavi rischiano di compromettere l’ecosistema marino e la conservazione della fauna.

Dubbi Sulla Tecnologia Utilizzata

“La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali,” ha aggiunto Tenore. “In un contesto carsico come il nostro, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale, il rischio di danni irreversibili è altissimo.” Anche ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha espresso forti perplessità sugli effetti ambientali del progetto.

L’Impegno del Parco e dei Comuni

I 12 comuni del Parco - Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano - si sono schierati compatti contro il progetto. Il Parco, sostenuto dai comuni, si impegnerà a garantire una verifica rigorosa degli impatti ambientali e a sensibilizzare le autorità competenti per promuovere soluzioni alternative e sostenibili.

La Salvaguardia del Territorio Come Priorità

La protezione del paesaggio, della biodiversità e del patrimonio culturale del Salento resta una priorità assoluta. “Il nostro impegno è volto a preservare questo territorio unico e a garantire che il suo straordinario valore non venga compromesso da interventi incompatibili con la sua vocazione ambientale e turistica,” ha concluso Tenore.