A Trani San Nicola è Pellegrino

VITTORIO POLITO - La cattedrale di Trani è la sua memoria vivente, una memoria di straordinaria armonia. Nicola il Pellegrino è patrono della città pugliese: a lui Trani, una delle più belle città della Puglia, ricordata soprattutto per la magnifica Cattedrale sul mare, fondata alla fine dell’XI secolo, accoglie le reliquie di San Nicola il Pellegrino da non confondersi con quello di Bari. Infatti di Santi col nome Nicola se ne contano circa duecento. nel 1097. Nicola di Trani proveniva dalla Grecia; Sono trascorsi novecentotrentanni anni dalla morte del giovane pellegrino greco Nicola, morto a Trani in odore di santità e riconosciuto suo Patrono.

Il giovane pellegrino Nicola, proveniente dalla Grecia, è vissuto al tempo in cui Roberto il Guiscardo e il figlio Boemondo realizzavano la loro spedizione in Grecia mirando a Costantinopoli. Era anche il tempo in cui i baresi riuscivano nell’impresa di portare a Bari le reliquie di San Nicola di Myra.

Un San Nicola diverso da quello di Bari, soprattutto per la sua breve vita: nacque infatti nel 1075 e morì nel 1094 Dopo la sua morte fiorirono numerosi miracoli; quattro anni dopo, nel 1098, in occasione nel Sinodo Romano, il vescovo di Trani si alzò e chiese all’Assemblea che il venerabile Nicola venisse iscritto nel catalogo dei Santi per i meriti avuti in vita e per i miracoli avvenuti post-mortem.

Il papa Urbano II emanò un ‘Breve’ che autorizzava il vescovo di Trani dopo opportuna riflessione ad agire come riteneva più opportuno. Il vescovo tornato a Trani lo canonizzò e dopo avere eretto una nuova basilica vi depositò il corpo del Santo. Infiniti da allora i miracoli sulla sua tomba.

Recentemente è stato pubblicato il tascabile di Maurizio Di Reda, membro del Comitato che organizza i festeggiamenti nella città di Trani, “Nicola il Pellegrino. Storie e miracoli” (Progedit), con prefazione di Trifone Gargano.

Il testo illustra la vita ed i miracoli del Santo e vuole offrire la conoscenza in primo luogo delle storie e delle leggende che lo interessano. Inoltre narra dei suoi miracoli spesso passati in secondo piano nella storiografia ma che compongono il nucleo della sua agiografia. Per il suo continuo gridare ‘Kyrie eleison’ (Cristo abbi pietà di noi) fu dapprima cacciato di casa dalla madre e durante il suo peregrinare fu fatto fustigare dal vescovo di Lecce, Teodoro Bonsecolo, e successivamente fu fatto frustare a sangue dall’Arcivescovo di Taranto, Alberto. Insomma, una vita breve e travagliata all’insegna del ‘Kyrie eleison’ che non si stanca mai di pronunciare per le strade della città e lo stesso Arcivescovo di Trani, Bisanzio I, lo convoca per conoscere le ragioni del suo comportamento. Egli spiega i motivi del suo modo di agire, richiamando le parole del vangelo, fino a che il 2 giugno 1094 muore nella casa di un certo Sabino di Trani e sepolto in un angolo della Cattedrale. Per questi motivi e per il forte impulso alla provocazione egli fu considerato moros termine greco usato nella Sacra Scrittura per designare un pazzo, successivamente il termine ha avuto un’accezione meno forte di moros e cioè salòs (ingenuo, innocente) il quale indica più dabbenaggine che pericolosità.

Il patrono di Trani, infine, è considerato uno dei Santi più solidi dal punto di vista della critica storica. Sono pochi, infatti, i patroni pugliesi che godono di un ‘corpus documentario’ così ricco e interessante e San Nicola Pellegrino è uno dei pochi grandi Santi che possono vantarlo.