Operazione "Short Nica": otto arresti per traffico di stupefacenti tra Bari e l’Europa

BARI - Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato di Bari ha eseguito un’importante operazione contro il traffico di droga, dando seguito a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e a un’ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari. I provvedimenti, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) locale, riguardano otto soggetti di nazionalità nigeriana e gambiana, accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Il sodalizio criminale: traffico di droga tra Bari, Italia ed estero

L’indagine ha posto al centro dell’attenzione un’organizzazione criminale, composta principalmente da cittadini nigeriani, attiva nel quartiere Libertà di Bari. Questo sodalizio si è dimostrato dedito al traffico di sostanze stupefacenti, in particolare marijuana, con un ruolo chiave nella vendita all’ingrosso della droga.

La rete di distribuzione, come emerso dalle indagini, riforniva spacciatori, prevalentemente stranieri, operativi non solo a Bari e nelle aree limitrofe, ma anche in altre province italiane, tra cui Taranto, Matera, Salerno e Napoli. Non solo: gli investigatori hanno documentato un canale di approvvigionamento estero, diretto verso spacciatori nigeriani attivi in Germania.

L’operazione “Short Nica”

La denominazione dell’operazione, “Short Nica”, trae origine da un’espressione utilizzata dagli indagati per indicare un quantitativo specifico di droga. Nel linguaggio del sodalizio, “pantaloncino” indicava mezzo chilo di sostanza stupefacente, quantità generalmente destinata agli spacciatori.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Bari, si sono basate su attività tecniche di intercettazione, pedinamenti, video-registrazioni e sequestri effettuati sul campo. Le operazioni sono state ulteriormente rafforzate dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia di origine nigeriana, che ha fornito informazioni fondamentali per comprendere le dinamiche del gruppo.

Sequestri e legami con organizzazioni internazionali

Durante l’indagine, sono stati sequestrati 25 chilogrammi di marijuana e 1000 pasticche di tramadol, un oppioide utilizzato da alcuni membri del sodalizio. Gli investigatori hanno inoltre raccolto elementi che collegano alcuni componenti dell’organizzazione alla confraternita nigeriana di matrice cultista “Black Axe – Aye”, nota per le sue attività criminali a livello internazionale.

La fase delle indagini preliminari

È doveroso precisare che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari. Gli indagati sono chiamati a rispondere alle accuse durante l’interrogatorio di garanzia e avranno il diritto di difendersi nel corso del processo. La colpevolezza degli arrestati, infatti, potrà essere accertata solo in sede giudiziaria, attraverso il contraddittorio tra le parti.