Ospedale di Putignano, Scatigna: “Una struttura che chiede di rimanere in vita e di essere potenziata. Emiliano e Piemontese diano risposte”
PUTIGNANO - “Un ospedale che funziona e serve un grande bacino di utenza come il Sud-Est barese e non solo. Un luogo dove la collaborazione tra medici è esemplare, guidato con competenza dal direttore sanitario Saverio Tateo, ma che chiede soltanto di essere potenziato, di ricevere nuovo personale e di continuare a essere una risorsa per il territorio. Una struttura di eccellenza che non può e non deve essere trascurata, perché i cittadini della provincia di Bari meritano assistenza sanitaria di qualità, senza essere trattati come cittadini di serie B.”
Con queste parole, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Tommaso Scatigna, ha sintetizzato le sue impressioni a margine del sopralluogo odierno presso l’ospedale “Santa Maria degli Angeli” di Putignano.
"Sanità in affanno, servono risposte concrete"
Scatigna ha sottolineato che, nonostante il grande spirito di sacrificio del personale sanitario, la struttura si scontra quotidianamente con gravi carenze. “La Regione Puglia deve smettere di annaspare in una gestione sanitaria disastrosa, che dura da ormai vent’anni, e deve fornire risposte risolutive alle problematiche di un ospedale così importante per il territorio,” ha dichiarato.
Le criticità nei reparti
Durante il sopralluogo, Scatigna ha evidenziato le numerose problematiche che affliggono l’ospedale, nonostante il suo ruolo cruciale:
- Sicurezza: Non vi è copertura di guardiania notturna, il che ha portato a episodi di aggressioni e accessi non autorizzati alla struttura.
- Banca del sangue: Pur essendo un centro con una raccolta significativa di sacche ematiche, l’ospedale deve rivolgersi a Monopoli o Carbonara, causando inefficienze.
- Pneumologia: Con soli 6 medici, il reparto deve gestire circa 350 ricoveri e 4.500 prestazioni ambulatoriali ogni anno, operando in condizioni di costante affanno.
- Geriatria: I posti letto, attualmente 6, dovrebbero essere portati a 20 come previsto dal piano di riordino, ma non vi è stata alcuna implementazione.
- Farmacia ospedaliera: Il reparto conta su un solo medico, senza alcun supporto amministrativo o logistico.
- Psichiatria: I 15 posti letto disponibili devono far fronte a circa 300 ricoveri annui, con carenze di personale che portano a degenze più lunghe (da 13 a 17 giorni), riducendo la capacità di accoglienza.
- Ortopedia: Nonostante l’eccellenza del reparto, dotato dell’unico robot ortopedico del Sud Italia, permangono problemi legati alla fornitura di protesi, un paradosso per un’unità pensata per frenare la migrazione sanitaria verso il Nord.
- Anestesia: Il reparto, nato in piena emergenza Covid, soffre di sovraffollamento e richiede un incremento del personale per una gestione adeguata.
- Chirurgia: Mancano attrezzature moderne, come una colonna endoscopica, e le strumentazioni di sala operatoria risultano obsolete. Persino le porte del reparto sono ancora in legno.
- Cardiologia e altri reparti: Il reparto di cardiologia, considerato un’eccellenza, è in fase di ristrutturazione. Nel frattempo, si registrano carenze in emodinamica e l’assenza di reparti fondamentali come traumatologia e chirurgia vascolare.
Un appello alle istituzioni
“Questa situazione è insostenibile,” ha concluso Scatigna. “Nonostante tutte queste difficoltà, medici, infermieri, OSS e personale amministrativo lavorano con grande dedizione per garantire assistenza ai pazienti, che considerano l’ospedale di Putignano un punto di riferimento. È il momento che il presidente Emiliano e l’assessore Piemontese diano risposte concrete. Non possiamo accettare che una struttura di tale importanza venga lasciata a sé stessa.”
Scatigna ha ribadito il suo impegno a sollecitare la Regione Puglia per potenziare l’ospedale e garantire un servizio sanitario di qualità per i cittadini del Sud-Est barese e non solo.