Daniele Condotta (intervista): «Per palazzetti e teatri porto il mio “Sei In Condotta” sognando un film con Checco Zalone»
NICOLA RICCHITELLI – Sulle pagine del Giornale di Puglia, un gradito ritorno. Sta portando in giro per palasport e teatri il suo nuovo spettacolo “Sei In Condotta”, dopo il successo in piazze e teatri di “Amore a prima Svista”. «La persona è al centro della mia comicità, il mio obiettivo principale è far ridere. Ciò che ricerco nelle mie battute è la prima reazione. Mi piacciono le battute improvvise e le “risate di pancia”», dice il comico.
Da anni ormai è noto su diversi social network, passando da Facebook a Instagram, da YouTube a TikTok, che vanta un gran numero di followers, ovvero di fan. Racconta in maniera enfatizzata scene di vita quotidiana, i rapporti di coppia, le avventure al bar, i tanti imprevisti e i simpatici incontri con gli adolescenti di oggi.
La sua è una passione che nasce sin da ragazzino, a partire dalle imitazioni dei professori tra i banchi di scuola, dalle prove ai laboratori di cabaret, durante i quali scriveva i suoi sketch comici e li provava con un pubblico pagante e, frammento dopo frammento, ha costruito il suo primo spettacolo teatrale “Amore a prima svista”, che ha raggiunto duecento repliche.
Accogliamo sulle pagine del Giornale di Puglia, Daniele Condotta.
Daniele, benvenuto innanzitutto sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: Grazie mille, è un piacere essere qui! Sto bene e molto carico in vista delle prossime serate del tour.
Per palazzetti e teatri stai portando in giro il tuo spettacolo “Sei In Condotta”, innanzitutto cosa ha ispirato la scelta di questo titolo?
R: «Il titolo è un gioco di parole che richiama il famoso "voto in condotta" della scuola, ma al tempo stesso l’idea che io porti il pubblico a "essere in condotta" con me, dentro il mio mondo e i miei racconti. È un invito a lasciarsi andare e divertirsi senza filtri. In realtà mi è venuta ora così di getto questa spiegazione, non avevo pensato a tutto questo, però è figa, sì sì, lascia questa».
Qual è il leitmotiv di questo spettacolo?
R: «Parlo di quotidianità. È un viaggio tra famiglia, lavoro, relazioni e tutte quelle piccole follie che viviamo ogni giorno. Voglio che la gente si riconosca e dica: "Oddio, questa è la mia vita!" E poi ci rida su».
Come è stata l’esperienza di portare il tuo spettacolo in teatro rispetto ai video online?
R: «È un’esperienza completamente diversa. Online hai il montaggio, la possibilità di tagliare e rifare, e una volta realizzato il tutto il video rimane lì ed è quello a vita. Mentre in teatro hai il pubblico davanti a te e una sola possibilità! Ogni serata non è mai uguale all’altra, è questa la cosa più bella, perché è vero che il “canovaccio” dello spettacolo è quello, ma durante lo show può davvero succedere di tutto e lì devi essere pronto a improvvisare e gestire le situazioni. Insomma, ADRENALINA pura».
Qual è la differenza principale tra far ridere dal vivo e farlo attraverso uno schermo?
R: «Beh, dal vivo hai il feedback immediato. Se una battuta funziona, te ne accorgi subito, se non funziona… pure! Però quando funziona, sentire 4/500 persone ridere in sala ti dà una sensazione che per chi fa questo lavoro non ha prezzo».
Se potessi lavorare con qualsiasi comico o regista al mondo, chi sceglieresti?
R: «Non ho dubbi, il mio sogno è un film con Zalone e Nunziante».
Come è cambiato il tuo modo di fare comicità nel tempo, anche con l’avvento dei social?
R: «I social impongono rapidità. Online hai pochi secondi per catturare l’attenzione, quindi devi andare subito al punto. Servono gag veloci e di effetto, meno storia, più concretezza. In teatro no, lì posso permettermi di dilatare i tempi, creare una storia e portare il pubblico dentro il racconto. Sono due linguaggi diversi, ma entrambi stimolanti».
Daniele, come nasce un tuo video? Segui un processo creativo preciso o ti lasci ispirare dal momento?
R: «Dipende! A volte parto da un’idea che ho in mente da giorni, altre volte mi lascio ispirare da qualcosa che mi succede al momento. Spesso le idee migliori arrivano mentre parlo con gli amici o ascolto la gente al bar. La vita reale è la miglior fonte di comicità».
Qual è la cosa più strana o divertente che ti è successa grazie ai social?
R: «Una volta mi ha fermato un signore per strada e mi ha detto: "Grazie a te ho fatto pace con mia moglie, perché guardando i tuoi video insieme". Io pensavo di far ridere, non di fare da consulente matrimoniale!».
Ti piacerebbe sperimentare altri generi, come la satira o un tipo di comicità più impegnata?
R: «Non mi attira la satira e la comicità più impegnata la lascio fare ad altri. Io, sin da quando ho iniziato, non ho mai avuto la presunzione di voler insegnare nulla a nessuno, né pretendere di pensare che il mio punto di vista sia più giusto di quello degli altri. Pertanto, chi sarei io per erigermi a colui che deve insegnare cose? Ho sempre voluto semplicemente ironizzare e autoironizzare molto spesso su quello che ci e mi capita nella vita di tutti i giorni».
Quali progetti bollono in pentola per il tuo futuro?
R: «Oltre al tour, sto lavorando a nuove idee per un progetto televisivo. Ma per ora mi concentro sul presente e sul far ridere più gente possibile, che è la mia vera passione».