Decreto Salva-Ilva, Di Gregorio (PD): “Un’altra decisione che penalizza Taranto”
TARANTO – Non si placano le polemiche dopo l'approvazione dell’ennesimo decreto Salva-Ilva. A sollevare dure critiche è il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (PD), presidente della II Commissione consiliare della Regione Puglia, che parla senza mezzi termini di “un'altra decisione che penalizza Taranto”.
“Ancora una volta – dichiara Di Gregorio – la maggioranza di centrodestra ha scelto di garantire la continuità produttiva degli impianti sottraendo risorse vitali per le bonifiche ambientali e gli interventi di ambientalizzazione che il nostro territorio attende da anni.”
Il provvedimento prevede infatti il trasferimento di 400 milioni di euro all’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia, fondi che saranno sottratti direttamente dal patrimonio confiscato alla famiglia Riva e originariamente destinati alla bonifica delle aree inquinate. Di questa somma, solo una parte – precisamente 80 milioni – potrebbe tornare disponibile per le bonifiche, ma non prima del 2027-2028.
Di Gregorio evidenzia inoltre un altro aspetto critico del decreto: una sorta di “ombrello protettivo” che mette l’azienda al riparo dalle nuove disposizioni in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e dalla Valutazione del Danno Sanitario. “Per Taranto e la sua comunità sembra consumarsi l’ennesima beffa,” afferma il consigliere.
Il quadro complessivo è preoccupante anche sul fronte occupazionale. “Lo stabilimento siderurgico è ai minimi storici per quanto riguarda i livelli occupazionali, sia diretti che nell’appalto. Il territorio continua a pagare un prezzo altissimo: non solo in termini di salute e ambiente, ma anche in termini di lavoro e con aziende dell’indotto che vivono in perenne sofferenza per i ritardi nei pagamenti,” conclude Di Gregorio.