Ancora sangue di donne: il Centro Antiviolenza "Insieme si può" di Fasano-Ostuni-Cisternino lancia "Punti d'Informazione" nelle scuole


FASANO (BR)
- L'ennesima ondata di femminicidi, con le giovani vite di Sara e Ilaria spezzate dalla violenza maschile, scuote profondamente le coscienze. Il Centro Antiviolenza "Insieme si può", attivo nell'Ambito territoriale di Fasano, Ostuni e Cisternino, interviene con forza per ribadire un principio fondamentale: la violenza non è mai un atto casuale, ma una scelta consapevole del maltrattante.

"Siamo qui, ancora una volta, sconvolti per due giovani donne, Sara e Ilaria, le cui vite sono state spezzate da uomini loro coetanei che non hanno voluto accettare un rifiuto o la fine di un rapporto", si legge in una nota del CAV. "Già, non hanno voluto PERCHE AGIRE CON VIOLENZA E’ SEMPRE FRUTTO DI UNA SCELTA. Non accade per caso."

Il Centro sottolinea come il lavoro con le donne vittime di maltrattamento sia costantemente orientato a far comprendere che il solo responsabile della violenza è l'uomo maltrattante, spesso partner o ex partner. "La responsabilità della violenza è solo ed esclusivamente di chi la compie."

Un concetto chiave ribadito con fermezza è l'incompatibilità tra violenza e amore: "Dove c’è violenza non può esserci amore. Queste due parole non possono, anzi, NON DEVONO, essere MAI coniugate insieme. Nella violenza esiste solo il puro esercizio di controllo e di potere sulle vite delle donne."

Il CAV "Insieme si può" traccia un drammatico bilancio del primo trimestre del 2025, durante il quale 17 donne sono state uccise per mano di uomini che le consideravano oggetti di proprietà. Eliza Stefanina Feru, Stefanina Piera Riva, Caterina Pappalardo, Maria Porumbescu, Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, Eleonora Guidi, Cinzia D’Aries, Aries, Tilde Buffoni, Anna Peralta, Anna Viliani, Maria Skvor, Mirella Del Puglia, Sabrina Baldini Paleni, Ruslana Chornenka, Laura Papadia, Isabella Ailandi Tregnaghi, Sara Campanella e Ilaria Sula: nomi che testimoniano la brutalità della violenza di genere, che "distrugge, annienta, annichilisce l’essenza di una donna, per il solo fatto di essere donna."

La radice di questa "stato di terrore" viene individuata in una "cultura misogina e patriarcale" che per secoli ha relegato la donna a ruoli marginali, negandole autonomia e libertà.

Una delle sfide più grandi evidenziate dal CAV è la capacità della violenza di genere di "adattarsi al cambiamento sociale, mutando spesso forma", rendendo difficile il riconoscimento del pericolo, come tragicamente dimostrano i casi di Sara Campanella, Ilaria Sula e Giulia Cecchettin, vittime di comportamenti "normalizzati" e sottovalutati.

Proprio per rispondere alla cruciale domanda su come prevenire un pericolo se non lo si sa riconoscere, il CAV "Insieme si può", in linea con le direttive della Convenzione di Istanbul, ha deciso di coinvolgere attivamente la comunità, entrando nei luoghi di vita quotidiani dei giovani: la scuola.

È nato così il nuovo Progetto “PUNTI D’INFORMAZIONE NELLE SCUOLE”, rivolto agli istituti superiori di secondo grado dell'Ambito territoriale Fasano, Ostuni e Cisternino. L'obiettivo è portare la professionalità delle operatrici del CAV direttamente tra studentesse e studenti, sensibilizzando il più ampio numero di persone possibile e offrendo un luogo protetto dove trovare sostegno e informazioni.

I "Punti d'Informazione" si propongono come un percorso per esplorare i "confini labili tra violenza e consenso, tra amore e possesso". Rappresentano un primo punto di accesso per ragazze e ragazzi che desiderano parlare di difficoltà legate a violenza e abuso o semplicemente ricevere informazioni sulle diverse forme di violenza esistenti.

Il lavoro offerto non si limita al supporto, ma mira anche a promuovere le potenzialità individuali e rafforzare l’autostima, partendo dalle risorse di ciascuno. L'operatrice del CAV diventa un vero punto di riferimento, aiutando i giovani a ritrovare autonomia e rispetto per sé stessi e per gli altri, consentendo loro di affrontare la quotidianità con minori difficoltà.

L'iniziativa "Punti d'Informazione nelle Scuole" rappresenta un passo concreto e fondamentale nella prevenzione della violenza di genere, investendo sull'educazione e sulla consapevolezza delle nuove generazioni per costruire un futuro libero dalla violenza.