Fiera dell’Agricoltura di Foggia rinviata: l’affondo di Napoleone Cera
"Un'altra occasione persa, un'altra umiliazione per la Capitanata"
FOGGIA – Ancora un rinvio, ancora una delusione. La storica Fiera dell’Agricoltura di Foggia, prevista per i primi giorni di maggio, è stata ufficialmente posticipata a data da destinarsi. Una decisione che riaccende le polemiche e solleva un’ondata di critiche, tra cui quella del consigliere regionale Napoleone Cera, che affida a una nota durissima il suo commento.
“Una frase che ormai suona come una condanna”, scrive Cera, riferendosi al consueto copione fatto di annunci e sospensioni. “Un tempo questa Fiera era il fiore all’occhiello del Mezzogiorno, un riferimento per il comparto agricolo a livello nazionale. Oggi resta solo un’eco lontana, un vuoto amministrativo e politico che si fa sempre più imbarazzante”.
“Altro che salto di qualità, è un salto nel vuoto”
Le parole del consigliere sono dure come macigni: “Parlano di rilancio, ma i fatti raccontano un’altra storia. L’unico salto compiuto è stato nel vuoto. La verità? Chi ha avuto la responsabilità di guidare questa manifestazione l’ha ridotta a un fantasma”.
E aggiunge: “La politica regionale e nazionale non può continuare a guardare altrove. Il silenzio è complice di un declino inaccettabile”.
Un appello alla dignità
Nel suo intervento, Cera non si limita alla denuncia. Lancia anche un appello accorato: “Foggia merita rispetto. Gli agricoltori meritano rispetto. Le imprese che ancora credono in questo territorio meritano una Fiera vera, non promesse da bar. Se non siete in grado di restituirle la dignità perduta, fate un passo indietro e lasciate spazio a chi ha idee, passione e coraggio”.
Un simbolo in crisi
La Fiera dell’Agricoltura di Foggia ha rappresentato per decenni un simbolo dell’identità agricola del Sud Italia, richiamando aziende, professionisti, istituzioni e migliaia di visitatori. Ma negli ultimi anni ha vissuto una parabola discendente fatta di incertezze gestionali, fondi mancati e disinteresse politico.
Ora, con il nuovo rinvio e senza una data certa per la riprogrammazione, si fa sempre più concreta la sensazione di un'occasione storica definitivamente smarrita.
Conclusione
Cera chiude con parole amare ma decise: “La Fiera dell’Agricoltura non può morire nel silenzio. Questo territorio ha già perso troppo. È tempo di reagire, prima che sia davvero troppo tardi”.