Galatina, pestaggio alla stazione: identificati sei componenti della baby gang. Vittima un 17enne tunisino


GALATINA
 – Si stringe il cerchio intorno agli autori del violento pestaggio avvenuto l’altra sera nei pressi della stazione ferroviaria di Galatina, nel cuore del Salento. Vittima dell’aggressione un ragazzo di 17 anni, di origine tunisina, brutalmente colpito da un gruppo di coetanei.

Secondo quanto emerso dalle prime indagini, sei giovani, tutti di età compresa tra 15 e 17 anni, sarebbero già stati identificati dalle forze dell’ordine. Gli inquirenti stanno ora proseguendo gli accertamenti per risalire all’identità di eventuali altri partecipanti al raid.

L'episodio, avvenuto in un luogo frequentato da pendolari e studenti, ha destato particolare allarme nella comunità locale, non solo per la gravità delle ferite riportate dalla vittima, ma anche per la ferocia con cui è stato portato l'attacco, tanto da configurare l’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate, sia per l’età minore degli autori, sia per l’aver agito con crudeltà.

A coordinare l'inchiesta è il procuratore del Tribunale per i Minorenni di Lecce, Simona Filoni, che nelle prossime ore potrebbe disporre i primi provvedimenti nei confronti dei giovani coinvolti. Si ipotizza che l’aggressione sia stata premeditata, ma non è ancora chiaro se alla base ci siano motivi razziali, una rissa degenerata o altri tipi di attriti.

Il ragazzo aggredito è stato soccorso e trasportato in ospedale: ha riportato contusioni multiple e traumi facciali, ma le sue condizioni sarebbero stabili. Resta il profondo choc per l’accaduto.

La vicenda riaccende i riflettori sul fenomeno delle baby gang e sulla violenza giovanile, che in Salento – come nel resto d’Italia – rappresenta una crescente preoccupazione per famiglie, scuole e istituzioni. In particolare, la facilità con cui i giovanissimi ricorrono alla violenza per “regolare i conti” sta diventando una vera emergenza sociale.

In attesa degli sviluppi dell’indagine, la città di Galatina resta scossa da un episodio che, ancora una volta, mette alla prova il senso di sicurezza e di convivenza civile nei luoghi pubblici.