Morte di Fabiana Chiarappa: analisi scientifiche sulla Fiat Bravo del parroco indagato


BARI – Si concentrano sull’auto di Don Nicola D’Onghia, parroco 54enne indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso, le indagini sulla tragica morte di Fabiana Chiarappa, la giovane soccorritrice del 118 e rugbista deceduta in un incidente stradale avvenuto sulla provinciale tra Turi e Putignano.

Nel corso di una consulenza tecnica disposta dagli inquirenti, i carabinieri della sezione investigazioni scientifiche hanno effettuato un sopralluogo sulla Fiat Bravo del sacerdote, alla presenza dei consulenti di parte, con l’obiettivo di individuare eventuali tracce biologiche, in particolare di sangue, che potrebbero ricondurre alla vittima.

I campioni raccolti sono stati già inviati in laboratorio per l’analisi. I risultati saranno fondamentali per stabilire se l’automobile del parroco sia stata coinvolta materialmente nell’incidente che ha causato la morte della giovane.

Accertamenti anche sulla moto della vittima

Oltre alla Fiat Bravo, anche la moto Suzuki su cui viaggiava Fabiana Chiarappa è sotto sequestro, e verrà sottoposta ad ulteriori accertamenti per ricostruire in maniera più precisa la dinamica dell’incidente.

Secondo quanto finora ricostruito, Fabiana avrebbe perso il controllo della moto, finendo contro un muretto a secco lungo la strada. Restano però da chiarire le cause dell’impatto, su cui si concentrano le indagini coordinate dalla Procura di Bari.

L’inchiesta è ancora in fase preliminare, ma si cerca di capire se vi sia stato un coinvolgimento diretto del parroco, il quale, secondo l’accusa, si sarebbe allontanato senza prestare soccorso.