Aggressione in carcere a Matera, feriti due agenti: il SAPPE denuncia l’emergenza sicurezza


MATERA –
Un grave episodio di violenza si è verificato oggi nella Casa Circondariale di Matera, dove un detenuto di origini baresi ha aggredito brutalmente un assistente di Polizia Penitenziaria per futili motivi. L’agente, colpito con violenza inaudita mentre era in servizio, è stato trasportato d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale di Matera da un’ambulanza del servizio 118 Basilicata.

A darne notizia è Saverio Brienza, Segretario regionale del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) della Basilicata, che ha prontamente contattato il collega aggredito per sincerarsi delle sue condizioni. L’assistente ha ricevuto cinque giorni di prognosi ed è apparso profondamente scosso, non solo per l’aggressione subita, ma per il clima di crescente instabilità all’interno dell’istituto penitenziario.

“Il carcere di Matera è diventato ingestibile. La presenza di detenuti violenti e recidivi, completamente disinteressati alle regole, ha trasformato il lavoro dei nostri agenti in una missione ad alto rischio quotidiano”, ha dichiarato Brienza.

Ma non è stato l’unico episodio. Nella stessa mattinata, altri disordini si sono registrati sempre all’interno dell’istituto di via Cererie: un secondo agente è stato aggredito durante l’esecuzione di attività ordinarie ed è stato ricoverato al pronto soccorso, con sei giorni di prognosi.

Secondo il SAPPE, l’origine del problema risale al 2016, quando il distretto penitenziario della Basilicata è stato accorpato a quello della Puglia, consentendo al Provveditorato Regionale di Bari di assegnare ai penitenziari lucani i detenuti più problematici e inclini alla violenza. Il sindacato chiede oggi la sospensione immediata di queste assegnazioni.

“Occorre un intervento urgente – ha dichiarato Brienza – per tutelare gli agenti e ripristinare l’ordine all’interno delle strutture. Non possiamo continuare a essere il bersaglio della criminalità anche dentro le mura carcerarie.”

A livello nazionale è intervenuto anche il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece, rinnovando al DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) la richiesta di un potenziamento degli organici e l’introduzione di strumenti di difesa non letali, come i flash ball (fucili a proiettili di gomma) e i bola wrap (dispositivi che immobilizzano le gambe).

“La Polizia Penitenziaria è un pilastro del sistema sicurezza del Paese”, ha sottolineato Capece. “Serve una presenza più forte dello Stato nelle carceri, con regole ferree e tolleranza zero verso i detenuti violenti, per proteggere chi indossa ogni giorno la divisa e garantisce legalità.”

Attualmente, in Basilicata oltre mille persone sono coinvolte anche nell’area penale esterna, segno di un sistema in forte pressione che necessita di una riforma strutturale e urgente.