Az. Agraria Paparicotta: cittadini e aziende agricole in prima linea contro degrado e rischio Xylella
ANDRIA – Una delle aree agricole storiche più significative del territorio andriese, la Azienda Agraria Paparicotta, rischia di trasformarsi da simbolo di produttività rurale a pericoloso focolaio di infezioni, come la Xylella fastidiosa, a causa di incuria e abbandono. A lanciare l’allarme sono cittadini e imprese agricole locali, uniti dalla crescente preoccupazione per le condizioni di degrado che minacciano la salute del territorio e la sua vocazione olivicola.
L’iniziativa dei volontari: un primo passo verso la rinascita
Lo scorso fine settimana, un gruppo di volontari coordinati dall’Associazione Culturale AgriCultura, affiancati dalle aziende del Gruppo Agresti, ha avviato un’azione concreta di pulizia delle aiuole dell’Azienda Paparicotta. Tra plastica, vetro ed erbacce, sono stati raccolti decine di sacchi di rifiuti, dando un primo segnale di riscatto a un’area agricola che da troppo tempo versa in uno stato di abbandono.
“Siamo molto preoccupati per la piega che le nostre campagne stanno prendendo – ha dichiarato Savino Agresti del Gruppo Agresti –. È inaccettabile vedere cittadini che si liberano dei loro rifiuti nelle campagne, anche rifiuti speciali e tossici, senza alcun rispetto per la natura e per chi vive di agricoltura. Questo comportamento avvelena il suolo, danneggia le colture e apre la strada a malattie devastanti come la Xylella.”
Xylella: una minaccia concreta e vicina
La Xylella fastidiosa, già rilevata in alcune zone limitrofe della Puglia, è un batterio fitopatogeno che colpisce gravemente gli ulivi, provocando il disseccamento rapido degli alberi e la morte di intere piantagioni. Le aree rurali abbandonate e non monitorate, come la Paparicotta, possono diventare pericolosi corridoi di propagazione del contagio, aumentando il rischio per tutta la regione.
L’appello alle istituzioni: “Serve un’alleanza per salvare il territorio”
“Non vogliamo puntare il dito contro nessuno – ha aggiunto Agresti – ma serve un’alleanza forte con le istituzioni per preservare il nostro patrimonio ulivicolo. Si tratta di una risorsa economica per centinaia di famiglie, ma anche di un bene culturale e identitario per tutta la Sesta Provincia”.
Il messaggio lanciato da cittadini e imprese è chiaro: “Senza rispetto per la terra, non c’è futuro per l’agricoltura”. E proprio la Paparicotta, oggi simbolo di trascuratezza, potrebbe rinascere come esempio virtuoso di gestione sostenibile e comunità attiva.
Prossime azioni: bonifica, monitoraggio e sensibilizzazione
L’Associazione AgriCultura ha già annunciato nuove giornate di mobilitazione, mentre le aziende agricole locali chiedono un piano straordinario di monitoraggio, incentivi per la bonifica delle aree rurali e campagne di sensibilizzazione per educare i cittadini al rispetto del territorio.
La battaglia per salvare la Paparicotta è appena cominciata, ma l’impegno civico e la determinazione della comunità fanno ben sperare in un futuro di rinascita e tutela dell’ambiente rurale andriese.