È morto Giancarlo Cito, ex sindaco di Taranto e deputato: aveva 79 anni


TARANTO - Si è spento all’età di 79 anni Giancarlo Cito, figura controversa della politica tarantina, ex sindaco del capoluogo ionico ed ex deputato. La sua parabola politica, iniziata con la tv-partito Antenna Taranto 6 e la fondazione della Lega d’Azione Meridionale, lo rese protagonista della scena cittadina e nazionale negli anni ’90, prima che vicende giudiziarie ne segnassero il declino.

Cito fu sindaco di Taranto dal 14 dicembre 1993 al 24 febbraio 1996. Alle elezioni comunali del 1993 riuscì a imporsi al primo turno con il 32% dei voti e vinse il ballottaggio con il 53% superando Gaetano Minervini. Grazie al radicamento popolare costruito attraverso la sua emittente televisiva, si guadagnò un vasto consenso cittadino.

Nel 1996 fu eletto deputato, ottenendo 33.960 preferenze, pari al 45,9%, nel collegio uninominale. Nel frattempo fu anche presidente onorario del Taranto Calcio verso la fine del decennio, consolidando la sua immagine pubblica.

Il suo percorso politico, tuttavia, fu segnato da vicende giudiziarie. Il 9 dicembre 1997 fu condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, mentre fu assolto dall’accusa di concorso in omicidio. La condanna venne confermata dalla Cassazione nel 2002, e Cito fu incarcerato per scontare la pena, ottenendo successivamente la semilibertà. A questa seguirono altre condanne, per cui fu affidato ai servizi sociali.

Negli ultimi anni si era ritirato dalla scena pubblica, ma il suo nome è tornato d'attualità per la candidatura del figlio Mario a sindaco di Taranto nelle prossime elezioni amministrative.

Giancarlo Cito lascia un'eredità politica controversa, tra popolarità cittadina, accuse pesanti e condanne definitive. Figura divisiva, ha segnato in maniera indelebile un pezzo della storia recente della città di Taranto.