Garlasco, nuovi sviluppi sull’omicidio di Chiara Poggi: Sempio non si presenta all’interrogatorio. Spunta un’impronta sospetta
PAVIA – A quasi 17 anni dal brutale omicidio di Chiara Poggi, la studentessa di 26 anni uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, il caso torna nuovamente al centro delle cronache con sviluppi che potrebbero riaprire il processo giudiziario. Oggi, presso la Procura di Pavia, erano attesi tre interrogatori chiave: Andrea Sempio, Alberto Stasi (condannato in via definitiva) e Marco Poggi, fratello della vittima. Ma il colpo di scena non si è fatto attendere: Andrea Sempio, attualmente unico indagato nella nuova inchiesta, non si è presentato.
Sempio assente: questione procedurale
L’assenza di Sempio, secondo quanto riferito dai suoi legali Massimo Lovati e Angela Taccia, sarebbe motivata da una mancanza formale nell’invito a comparire, che non riportava l’avvertimento previsto dall’articolo 375 del Codice di procedura penale. “Abbiamo deciso ieri con Andrea di non presentarci”, ha dichiarato Lovati. “Ora attendiamo una nuova convocazione regolare. In caso contrario, o se non ci presenteremo di nuovo, il Gip potrà disporre l’accompagnamento coattivo”.
Ad alimentare il clamore della giornata, un gesto della stessa avvocata Taccia, che ha pubblicato su Instagram una storia con la frase “Guerra dura senza paura”. Un post che, pur non riferendosi esplicitamente al caso, ha attirato l’attenzione per il suo tempismo e tono combattivo.
L’impronta accanto al corpo
Il dettaglio più esplosivo della giornata arriva da una nuova perizia disposta dalla Procura di Pavia: secondo quanto riportato dal Tg1, sarebbe stata rilevata un’impronta compatibile con quella di Andrea Sempio sul muro delle scale che portano alla taverna, proprio dove fu ritrovato il corpo di Chiara. Un elemento che, se confermato, potrebbe mettere in discussione l’intero impianto accusatorio che ha portato alla condanna di Alberto Stasi a 16 anni di carcere.
Sempio, amico d’infanzia di Marco Poggi, era già stato attenzionato anni fa, ma il suo coinvolgimento non era mai stato formalmente accertato. La riapertura del caso è avvenuta dopo una perizia difensiva che ha sollevato dubbi sulla precedente ricostruzione e sollecitato nuovi accertamenti.
Gli interrogatori di Stasi e Marco Poggi
Diversamente da Sempio, Alberto Stasi si è presentato in Procura, dove è stato ascoltato come teste assistito per circa due ore. Ha risposto a tutte le domande poste dagli inquirenti, ha riferito il suo legale, mantenendo un atteggiamento collaborativo nonostante la sua posizione processuale definita.
È stato ascoltato anche Marco Poggi, fratello della vittima, in una sede diversa — nella zona del Veneziano, dove oggi risiede. Il suo avvocato, Francesco Compagna, ha ribadito la fiducia del giovane nella totale estraneità di Andrea Sempio alla vicenda: “Tra loro c’è un legame di amicizia storica. Marco ha risposto con serenità alle domande poste”.
Un caso giudiziario ancora lontano dalla fine
L’omicidio di Chiara Poggi continua a essere una ferita aperta nel panorama giudiziario italiano. Nonostante la condanna definitiva di Stasi, la riapertura del fascicolo ha rimesso in discussione alcuni elementi considerati fino ad oggi marginali. L’impronta, l’assenza dell’unico indagato e le nuove testimonianze accendono i riflettori su una vicenda che potrebbe riservare clamorosi colpi di scena.
Mentre la famiglia Poggi cerca da anni giustizia e verità, l’Italia intera guarda di nuovo a Garlasco, chiedendosi se l’assassino di Chiara sia davvero dietro le sbarre o se la verità debba ancora essere scritta.