Hamas, ecco la sua storia: intervista a Deborah Petruzzo
FRANCESCO GRECO. ROMA – Dal 7 ottobre 2023 Hamas si è preso la scena. Gli ostaggi fanno notizia, il genocidio di un popolo meno.
La narrazione è lacunosa, spesso omertosa e a senso unico. Ai giornalisti non importa dei loro colleghi assassinati: non si sa nemmeno quanti siano. Le TV intervistano tante figure marginali, ma non si è ancora ascoltata una madre palestinese raccontare cosa accade: dei suoi bambini massacrati, della vita nei campi profughi bombardati. I sudari al posto degli aiuti umanitari.
Ma occupiamoci di Hamas: nel 2006 vinse regolari elezioni, ma Israele non lo ha mai riconosciuto.
Una guerra impari: fra le due parti, in termini tecnologici, c’è una differenza abissale — carri armati contro pietre.
Della storia di questo partito (l’altro è Al-Fatah) dei palestinesi, parliamo con Deborah Petruzzo, interprete e traduttrice dall’arabo.
Hamas: parliamo delle origini?
«È un partito politico e un movimento di resistenza armata che ha sede nella Striscia di Gaza.
È nato nel 1987, all’inizio della prima Intifada, come reazione all’intensificarsi della violenza israeliana.
Nel 1992 formò un’ala militare chiamata Brigate Izz al-Din al-Qassam per resistere all’occupazione israeliana.
Le brigate hanno condotto numerose operazioni contro Israele durante la seconda Intifada, affermando Hamas come principale forza della resistenza palestinese.»
Quali sono le componenti caratteristiche del partito-movimento?
«Hamas è composto da un’ala militare e da un’ala politica. Attualmente è guidato da un comitato provvisorio di cinque persone, dopo l’assassinio del suo leader Yahya Sinwar da parte di Israele nel 2024.»
Qual è il programma politico?
«Il programma politico di Hamas prevede il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e la liberazione della Palestina dalla colonizzazione israeliana.
Con la Carta del 2017, i leader di Hamas hanno respinto le accuse di razzismo, antisemitismo e violazioni del diritto internazionale.
Nello statuto aggiornato, Hamas distingue tra gli ebrei come comunità religiosa e l’occupazione israeliana, sottolineando il proprio impegno nella resistenza armata contro Israele, ma cercando allo stesso tempo di presentare un’immagine più moderata, criticando l’uso politico dell’identità ebraica da parte di Israele.»
Quali sono gli obiettivi di Hamas?
«Mettere fine allo status quo dell’occupazione e dell’impunità israeliana; porre fine all’assedio di Gaza; liberare migliaia di prigionieri palestinesi — tra cui molti minori — detenuti senza giusto processo.»
Hamas controlla Gaza?
«Hamas amministra gli affari locali, mentre Israele mantiene il controllo su gran parte della Striscia attraverso un rigido blocco militare.
Hamas gestisce sanità, educazione e infrastrutture.
Israele controlla spazio aereo, accesso al mare, movimento di beni, reti di telecomunicazioni, distribuzione delle tasse, registri della popolazione, acqua, elettricità e carburante.
Il blocco israeliano limita pesantemente la capacità dei palestinesi di garantire servizi essenziali.»
Hamas è sostenuto dall’Iran?
«È un gruppo indipendente con un programma politico e una strategia militare distinti dall’Iran.
Hamas e l’Iran sono alleati strategici: l’Iran fornisce supporto finanziario, militare e politico, ma Hamas non agisce per conto dell’Iran.
Prende decisioni in autonomia e gestisce direttamente le relazioni con Egitto, Qatar e Turchia.»
Hamas negozia con Israele?
«Hamas considera la resistenza armata uno dei tanti strumenti per porre fine all’apartheid e all’occupazione, anche attraverso il negoziato.
Israele ha ripetutamente rifiutato gli inviti diplomatici di Hamas, non vedendo motivo per modificare uno status quo che gli garantisce potere e privilegi sui palestinesi.
Questo ha spinto Hamas a puntare sempre più sulla resistenza armata.
Va ricordato che durante l’Intifada Israele disponeva di un esercito ben equipaggiato, mentre i palestinesi si difendevano con pietre.»
Date importanti nella storia di Hamas?
«Certo.
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2006: Israele respinge una proposta di tregua avanzata da Hamas.
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2008: l’ex leader Meshal offre una tregua di 10 anni in cambio della creazione di uno Stato palestinese sui confini del 1967, con Gerusalemme capitale. Israele rifiuta.
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2015: Hamas propone una tregua a lungo termine in cambio della fine del blocco di Gaza. Anche questa viene rigettata.
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2018: Ismail Haniyeh ripropone l’offerta inviando una lettera scritta a mano, in ebraico, al premier Netanyahu. Israele la respinge nuovamente.»
Secondo lei, Hamas mette in pericolo la vita degli stessi palestinesi, come si sostiene in Occidente?
«Nella visione occidentale, Hamas viene spesso accusato di mettere a rischio la vita dei palestinesi per il solo fatto di resistere all’occupazione, provocando così le rappresaglie israeliane.
La realtà è che il blocco di Israele sta uccidendo lentamente due milioni di persone.
La tesi secondo cui Hamas sarebbe responsabile delle morti palestinesi è malevola: si addossa la colpa alle vittime solo perché lottano contro l’apartheid, mentre si assolve l’oppressore dalle sue responsabilità.»
Tiriamo le somme?
«Per concludere: non è necessario sostenere Hamas come partito politico per sostenere la Palestina.
Hamas resta un attore legittimo nella lotta contro l’oppressione. Ha ottenuto risultati storici, come la liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi e l’impedimento di attacchi israeliani a Gerusalemme.
Hamas è anche un’organizzazione con istituzioni, ministeri, movimenti studenteschi e impiega migliaia di medici, insegnanti, giudici e operatori sociali.
È parte integrante del tessuto palestinese.»
Quindi non serve sostenere Hamas per essere dalla parte del popolo palestinese?
«Esatto: non è necessario sostenere Hamas per sostenere la Palestina.
Ma non si può dichiararsi a favore della liberazione palestinese e allo stesso tempo legittimare i tentativi di Israele di eliminare chi lotta per quella libertà, incluso Hamas.
Per approfondire la questione consiglio Le Spine e il Garofano, di Yahya Sinwar, Europa Libreria Editrice, pubblicato quest’anno.» (Sinwar è un leader di Hamas, n.d.r.)