Milan-Monza 2-0, ma San Siro è in rivolta: la Curva Sud inscena la protesta “Go Home”


MILANO
– Il Milan chiude il campionato con una vittoria per 2-0 contro il Monza, già retrocesso, ma allo stadio San Siro il clima è tutto fuorché festoso. A dominare la scena non è il campo, bensì la protesta del tifo organizzato, che saluta con fischi e silenzi polemici una stagione deludente e senza trofei.

Gabbia e Joao Felix firmano il risultato

Il match, privo di valore ai fini della classifica, vede i rossoneri prevalere grazie alle reti di Gabbia, autore del gol del vantaggio su calcio d’angolo, e di Joao Felix, che raddoppia nella ripresa. Ma la prestazione in campo non riscuote consensi: l’ambiente è gelido, lo stadio appare svuotato dell’entusiasmo che un tempo lo caratterizzava.

Curva Sud in protesta: “Go Home”

Il momento più eloquente si consuma nei primi 15 minuti di gioco, quando la Curva Sud, cuore pulsante del tifo rossonero, si dispone sugli spalti formando una gigantesca scritta: “GO HOME”. Un messaggio inequivocabile rivolto alla dirigenza del club, accusata di aver fallito sul piano sportivo e gestionale. Subito dopo, gli ultras abbandonano lo stadio, lasciando un silenzio assordante e un messaggio che pesa come un macigno.

Fischi per tutti, tranne due

Durante il match e soprattutto all’intervallo, i fischi non risparmiano nessuno, tranne Reijnders e Pulisic, gli unici a ricevere una sorta di immunità simbolica per l’impegno dimostrato durante la stagione. Gli altri vengono contestati duramente, così come i vertici della società. Gli appelli per le dimissioni dei dirigenti risuonano tra i cori, manifestando una frattura profonda tra il club e una parte consistente del proprio pubblico.

Una stagione da dimenticare

Il Milan conclude la stagione fuori da ogni obiettivo importante, senza titolo né Coppe, e con l’ombra di una rivoluzione tecnica all’orizzonte. La vittoria sul Monza serve solo alle statistiche, ma non cancella una stagione che per i tifosi rossoneri rimarrà tra le più amare degli ultimi anni.

Il club dovrà ora decidere come ricucire il rapporto con la tifoseria e rilanciare un progetto tecnico credibile per tornare a competere ad alti livelli. Ma il messaggio della Curva è chiaro: la pazienza è finita.