Striscia di Gaza, attacco colpisce casa di una dottoressa: uccisi nove dei suoi dieci figli


STRISCIA DI GAZA
– Una tragedia sconvolgente scuote ancora una volta la Striscia di Gaza. Un attacco dell'Aeronautica israeliana ha colpito l’abitazione di una dottoressa mentre lei si trovava al lavoro, causando la morte di nove dei suoi dieci figli. Il più grande tra loro aveva appena 12 anni. Lo ha riferito l’ospedale Nasser di Khan Younis, secondo quanto riportato dalla BBC.

L’unico figlio sopravvissuto è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico eseguito dal medico britannico Graeme Groom, attualmente in servizio presso la struttura ospedaliera di Khan Younis. Ferito anche il marito della dottoressa, che tuttavia è sopravvissuto all’attacco insieme al figlio.

L’episodio è solo uno dei tanti drammi umani che si moltiplicano nella Striscia da quando, il 7 ottobre 2023, è esploso il conflitto tra Israele e Hamas. Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, il bilancio delle vittime ha raggiunto cifre impressionanti: almeno 53.901 persone uccise e 122.593 feriti in oltre un anno e mezzo di guerra. Solo nelle ultime 24 ore, altri 79 corpi sono stati trasportati negli ospedali dell'enclave palestinese.

Raid Usa in Yemen: nove jihadisti di al-Qaeda uccisi

Mentre il Medio Oriente continua a essere teatro di violenza, anche lo Yemen è stato colpito da un nuovo episodio militare. Secondo fonti della sicurezza yemenita, un raid statunitense condotto sabato ha provocato la morte di nove membri del gruppo jihadista al-Qaeda. Gli attacchi aerei, attribuiti agli Stati Uniti, non sono stati ancora commentati ufficialmente da Washington.

Il raid rappresenta una nuova escalation nella campagna antiterrorismo americana in Yemen, Paese da anni lacerato da conflitti e instabilità politica, e nel quale la presenza di cellule jihadiste rimane una minaccia persistente per la sicurezza regionale.

Crescente emergenza umanitaria

L'attacco alla casa della dottoressa e l’ennesimo bilancio di morti e feriti riportati dagli ospedali di Gaza evidenziano la gravissima crisi umanitaria che continua a colpire la popolazione civile, spesso intrappolata in aree sotto bombardamento e con accesso limitato a cure mediche, acqua potabile e beni essenziali.

Le organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, hanno più volte lanciato appelli per un cessate il fuoco e per l’apertura di corridoi umanitari, finora con esiti limitati.

Mentre il conflitto prosegue senza una chiara via d’uscita diplomatica, episodi come quello della famiglia colpita a Khan Younis non fanno che aumentare l’urgenza di una soluzione che metta fine alle sofferenze dei civili.


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