Movida e polemiche, Leccese corregge il tiro: “Tono troppo perentorio, ma serve equilibrio”
BARI – Dopo le dure parole dei giorni scorsi sulla cosiddetta "mala movida" esplosa nel quartiere Umbertino durante le notti del 7 e 8 maggio, il sindaco di Bari, Vito Leccese, torna sull’argomento e affida a un lungo post su Facebook una riflessione dal tono più disteso, facendo un passo indietro rispetto alla perentorietà delle prime dichiarazioni.
“Ho scritto di getto e ammetto di aver usato un tono troppo perentorio. Non era mia intenzione puntare il dito contro i giovani che cantano, ballano o si divertono”, scrive Leccese, rispondendo così all’ondata di critiche ricevute dopo aver stigmatizzato duramente alcuni episodi accaduti durante i festeggiamenti per San Nicola.
Il primo cittadino ribadisce di non essere contro la movida, anzi:
“A noi, a me, la cosiddetta movida piace. So quanto sia bello passare una serata con gli amici per strada, e come sindaco non posso che augurarmi che Bari sia sempre più un luogo vivo, di aggregazione e socialità”.
Tuttavia, Leccese distingue tra la movida sana e gli episodi che hanno suscitato la sua preoccupazione: una festa non autorizzata, organizzata via social, con una cassa acustica su un’auto privata che ha suonato musica a tutto volume fino alle 4 del mattino.
“Questa non è movida”, sottolinea il sindaco.
“Quella sera tutti sono stati danneggiati: i residenti, gli esercenti e anche i ragazzi. Non voglio tornare alle ordinanze, ma certe situazioni rischiano di costringerci a farlo”.
Il sindaco risponde anche alle accuse rivolte all’amministrazione, come quella di non creare abbastanza spazi di aggregazione:
“Abbiamo aperto parco Rossani, parco Maugeri, il parco per tutti. E stiamo lavorando su nuovi progetti come il lungomare di Santo Spirito e il parco Costa Sud. Non sono sufficienti? Ne realizzeremo altri”.
Sul tema dei locali notturni, Leccese chiarisce che il Comune non ha il potere di limitare le aperture:
“Dal 1998 una legge dello Stato ha abolito le licenze. Il Comune non può decidere chi può aprire un bar o dove”.
Guardando al futuro, il sindaco rilancia la proposta di un tavolo permanente sulla “politica della notte”, coinvolgendo giovani, residenti e operatori del settore.
“L’unica via è la partecipazione. Nei prossimi giorni convocheremo un nuovo appuntamento per condividere proposte concrete. Voglio che Bari resti una città viva, accogliente, allegra, ma nel rispetto dei diritti di tutti”.