Roma blindata per l’insediamento di Papa Leone XIV: attese 156 delegazioni e 250 mila fedeli


ROMA –
Massima allerta nella Capitale per la solenne cerimonia di insediamento di Papa Leone XIV, in programma domenica in piazza San Pietro. Si prevede l’arrivo di oltre 250 mila fedeli e 156 delegazioni internazionali, rendendo l’evento uno dei più partecipati e delicati dal punto di vista della sicurezza degli ultimi anni.

L’intera area vaticana e il centro storico di Roma saranno sorvegliati speciali, con misure straordinarie di sicurezza, pattugliamenti rafforzati, unità antiterrorismo e l’uso di droni per il monitoraggio aereo. Il dispositivo è stato definito “di massima allerta” dal Viminale, considerato anche il profilo internazionale dei leader attesi.

Tra le personalità di spicco annunciate:

  • Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance,

  • Il segretario di Stato americano Marco Rubio,

  • Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky,

  • La ministra della Cultura russa Olga Liubimova, già presente a Roma per i funerali di Papa Francesco.

Per l’Italia, presenzieranno in prima fila il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

A rendere ancora più significativa la giornata sarà anche la celebrazione del Giubileo delle Confraternite, che vedrà la partecipazione di centinaia di rappresentanze religiose provenienti da tutta Europa.

Papa Leone XIV, il nuovo pontefice eletto dopo la scomparsa di Francesco, si propone come promotore del dialogo interreligioso e della pace, in un mondo scosso da guerre e tensioni geopolitiche. Nel suo primo discorso pubblico ha già espresso la disponibilità della Santa Sede a ospitare negoziati di pace, una proposta che ha ricevuto l’appoggio del governo italiano, con Meloni che ha ringraziato pubblicamente il Pontefice.

Fonti diplomatiche non escludono la possibilità di incontri bilaterali riservati tra alcuni leader presenti, che potrebbero gettare le basi per nuove intese internazionali, anche sul fronte del conflitto tra Russia e Ucraina.

Roma, dunque, si prepara a vivere una giornata storica, non solo per la Chiesa ma per l’intera comunità globale.