Ruvo di Puglia, incendio doloso distrugge immobile confiscato alla mafia destinato ai braccianti: il Comune non si arrende
RUVO DI PUGLIA - Un incendio doloso di vaste proporzioni ha devastato un immobile confiscato alla criminalità organizzata sulla via per Bisceglie, nel territorio di Ruvo di Puglia. La struttura, in fase di ristrutturazione grazie al sostegno della Regione Puglia e a un cofinanziamento del Comune, era destinata a diventare un villaggio dell’accoglienza per i braccianti agricoli stagionali, un progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale e simbolo concreto di legalità e inclusione sociale.
La risposta della comunità e delle istituzioni non si è fatta attendere. Il sindaco di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, ha espresso il proprio sgomento durante il sopralluogo:
«Ho provato un misto di rabbia e frustrazione. Stavamo realizzando un progetto importante, che rappresenta l’anima accogliente della nostra città. Questo atto vile non fermerà la nostra determinazione. Andremo avanti».
Il villaggio dell’accoglienza era uno dei progetti più ambiziosi dell’amministrazione ruvese, pensato per garantire dignità, sicurezza e condizioni di vita adeguate ai lavoratori migranti impegnati nelle campagne durante le stagioni di raccolta.
La solidarietà istituzionale è stata immediata e compatta.
Il vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico, Michele Abbaticchio, ha dichiarato:
«Recuperare fondi per ristrutturare un bene confiscato e vederlo in cenere è devastante. Ma conosco Pasquale e so che non si arrenderà. Forza Ruvo, siamo con voi».
Anche il coordinatore regionale di Avviso Pubblico per la Puglia, Pierpaolo d’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo, ha espresso la sua vicinanza:
«È un attacco non solo a un bene pubblico, ma a un simbolo di riscatto e legalità. Massima solidarietà al sindaco Chieco e a tutta la comunità ruvese».
Parole forti anche da parte del coordinatore provinciale di Avviso Pubblico, Corrado De Benedittis, sindaco di Corato:
«Gesti criminali come questi sono sintomo di debolezza e confermano che colpire la criminalità con la confisca dei beni fa male. È urgente individuare fondi straordinari per completare i lavori e portare a termine il progetto».
A chiudere il coro di sostegno, Gianluca Vurchio, sindaco di Cellamare e membro del direttivo nazionale di Avviso Pubblico:
«Non possiamo permettere che un progetto così importante venga interrotto. Sarebbe una vittoria per la criminalità. Faremo il possibile per aiutare Ruvo a ricostruire».
L’incendio non ha solo distrutto una struttura fisica, ma ha tentato di spegnere un messaggio di giustizia, dignità e accoglienza. Ma la reazione della città e delle istituzioni dimostra che la volontà di riscatto è più forte della paura. Ruvo di Puglia non si piega. E il villaggio dell’accoglienza si farà.