Taranto, ballottaggio acceso: scontro tra Tacente e Bitetti sul welfare e sull’uso del Just Transition Fund


TARANTO –
Si scalda il clima politico in vista del ballottaggio per le amministrative a Taranto. Il confronto tra i candidati sindaco si fa serrato, e il tema del welfare cittadino è al centro dello scontro. Checco Tacente, candidato civico, ha attaccato duramente l’avversario del centrosinistra Piero Bitetti, accusandolo di “scarsa competenza” sulle politiche sociali e sul futuro dei servizi alla persona.

“Mentre Bitetti parla per slogan dimostrando poca conoscenza della materia – afferma Tacente – io propongo un reddito di cittadinanza comunale, finanziabile con fondi già esistenti, come quelli del Just Transition Fund. Lui promette di cercare risorse, noi sappiamo già dove trovarle.”

Tacente contesta all’avversario “superficialità e mancanza di visione”, sostenendo che governare Taranto richieda capacità concreta e conoscenza dei dossier: “Bitetti improvvisa, mentre io ho letto le carte e costruito una proposta seria”. Non manca una frecciata agli ultimi movimenti politici: “Pur di ottenere l’appoggio del Movimento 5 Stelle, che fino a ieri lo attaccava, Bitetti ha cambiato idea da un giorno all’altro. Il tempo dei bluff è finito: meglio noi, meglio Taranto.”

Bitetti replica: “Tacente alimenta illusioni, il JTF non è un bancomat”

Non si è fatta attendere la risposta di Piero Bitetti, che ha definito l’idea del reddito comunale di Tacente una proposta “irresponsabile e tecnicamente infondata”.

“Il Just Transition Fund non è una cassa magica da cui si prelevano fondi per distribuire sussidi” – ha detto il candidato del centrosinistra – “ma uno strumento vincolato a finanziare la transizione ecologica, la formazione e le infrastrutture sostenibili. Pensare di usarlo per trasferimenti diretti dimostra scarsa conoscenza dei fondi europei.”

Bitetti propone invece una strategia più ampia e articolata: “Per rafforzare l’inclusione sociale occorrono risorse dal Fondo Sociale Europeo Plus, dal PNRR, dai fondi regionali e nazionali, in sinergia con il terzo settore. Non esistono scorciatoie.”

L’ex consigliere comunale chiude con un richiamo al confronto sui contenuti: “Semplificare tutto con uno slogan è pericoloso. I cittadini meritano serietà, non illusioni.”