Tributo 630, l’affondo del centrodestra in Consiglio Regionale: “Negato il voto, il vero sopruso è impedire il dibattito”


BARI  È scontro in Consiglio regionale della Puglia sul tributo 630 imposto dai Consorzi di Bonifica. I gruppi di centrodestra — Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e La Puglia Domani — hanno diffuso una nota congiunta durissima contro la decisione della maggioranza di dichiarare inammissibile un emendamento per la sospensione del tributo, giudicato “in contrasto con l’articolo 81 della Costituzione”.

«Una motivazione strumentale», attaccano i consiglieri regionali del centrodestra, «perché se è vero che l’art. 81 impone coperture per le leggi che generano nuove o maggiori spese, è altrettanto vero che il tributo 630 è richiesto senza alcun beneficio reale per i cittadini contribuenti». Nell’elenco delle criticità evidenziate dai gruppi di opposizione figurano:

  • Piani di classifica e bonifica incompleti o non approvati;

  • Mancata manutenzione ordinaria e straordinaria su vaste aree;

  • Emissione di ruoli scollegati dai benefici reali ai proprietari dei fondi.

Secondo il centrodestra, quindi, il tributo «viola il principio costituzionale di corrispettività e ragionevolezza dell’imposizione» e si pone in contrasto anche con l’art. 23 della Costituzione, che sancisce che ogni prestazione patrimoniale debba essere prevista per legge e giustificata da un servizio reso.

Ma nel mirino dell’opposizione non c’è solo il tributo: «Il vero sopruso – si legge nella nota – è impedire il dibattito in aula e negare il diritto di parola ai consiglieri, mentre si blinda una burocrazia che resta sorda ai cittadini vessati da cartelle esattoriali ingiuste». Il riferimento è diretto alla presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, accusata di «prevaricazione» e di agire come «presidente di parte, non di tutti».

Il centrodestra rivendica la volontà di proseguire la battaglia, chiedendo:

  • L’annullamento delle cartelle relative al tributo 630;

  • La sospensione delle riscossioni fino all’approvazione dei nuovi piani di classifica e bonifica;

  • Legalità e giustizia fiscale per agricoltori, cittadini e imprese.

Infine, la nota si chiude con un attacco frontale all’operato della maggioranza e un riferimento alla difficile situazione finanziaria della Regione: «La scelta di sospendere il tributo 630 è politica e in capo alla Regione, che dovrebbe anche garantirne la copertura. Ma con il buco della sanità che ha inghiottito tutto, si riparte dal via come in un grottesco gioco dell’oca».

Una nuova frattura, dunque, si apre nel Consiglio regionale pugliese, con il centrodestra deciso a non arretrare sulla questione del tributo e sulla difesa del diritto al confronto istituzionale.