Agricoltura pugliese in ripresa: olio e uva da tavola trainano la crescita nonostante siccità e crisi cerealicola
BARI – Dopo un 2023 segnato da forti criticità, l’agricoltura pugliese torna finalmente a crescere. A testimoniarlo è il Rapporto sulle economie regionali di Bankitalia, che conferma l’aumento del valore aggiunto nel comparto agricolo pugliese per il 2024. A diffondere i dati è Coldiretti Puglia, che evidenzia il ruolo chiave svolto dal settore olivicolo-oleario, dall’uva da tavola e dal vino, capaci di compensare le pesanti perdite subite da grano, agrumi e colture industriali.
Crescita del 5% della Produzione Lorda Vendibile
Il comparto agricolo regionale ha superato i 4 miliardi di euro di Produzione Lorda Vendibile (PLV), segnando un +5% rispetto al 2023. Un risultato che assume particolare rilevanza alla luce di un’annata difficile, stretta dalla morsa della siccità, con 154 eventi estremi registrati in Puglia nel solo 2024. Il bilancio stilato da Coldiretti racconta di campi falcidiati, aziende zootecniche in affanno e una pressione crescente della fauna selvatica, in particolare cinghiali e lupi.
Ottime performance per olio e uva da tavola
La resilienza dell’agricoltura pugliese si è manifestata in modo evidente nei comparti dell’olio extravergine d’oliva, dell’uva da tavola e dell’uva da vino. Quest’ultima, dopo il disastro provocato lo scorso anno dalla peronospora, ha tenuto sia sul fronte produttivo che su quello dei prezzi, anche grazie all’introduzione delle prime modifiche nei disciplinari delle IGP. L’uva da tavola ha invece beneficiato di una buona tenuta produttiva e di un ottimo riscontro di mercato, in particolare per le varietà apirene (senza semi) e per le uve con semi di origine pugliese, raggiungendo una PLV pari a 643 milioni di euro.
Cereali e agrumi in difficoltà
Decisamente più critico il bilancio per grano, agrumi e colture industriali, comparti duramente colpiti da un clima sempre più imprevedibile. Le alte temperature, unite alla scarsità d’acqua, hanno messo a dura prova la frutticoltura e il settore cerealicolo, entrambi penalizzati anche da dinamiche speculative sui mercati internazionali.
Crisi nel comparto lattiero-caseario
Resta drammatica la situazione del settore lattiero, che continua la sua lenta agonia. Tra dicembre 2023 e giugno 2024, sono state chiuse 13 stalle in Puglia, un dato che Coldiretti definisce “incolmabile”. A pesare è la forbice crescente tra i costi di produzione e il prezzo riconosciuto alla stalla, che spesso scende al di sotto dei livelli minimi calcolati da Ismea. Una dinamica che non solo mette a rischio l’intera filiera, ma incide negativamente sulla qualità del prodotto offerto ai consumatori.
Una Puglia agricola che resiste
Nonostante tutto, il settore primario pugliese mostra segnali incoraggianti. Le cessazioni di attività nel 2024 nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca si sono fermate allo 0,59%, un dato che Coldiretti definisce “contenuto”, soprattutto se confrontato con la difficile congiuntura economica globale.
“L’agricoltura pugliese sta dimostrando una straordinaria capacità di adattamento e resistenza”, sottolinea Coldiretti Puglia. “È necessario, però, continuare a sostenere il settore attraverso politiche mirate, investimenti in infrastrutture irrigue e garanzie di reddito per gli agricoltori e allevatori, veri custodi del nostro territorio e del nostro paesaggio”.
Antonio Speranza