“Analisi e prospettive del mercato immobiliare barese”: i dati del Centro Studi Fiaip al centro del convegno in Camera di Commercio


BARI – Si è svolto il 12 giugno nella sala Ambrosi della Camera di Commercio di Bari il convegno “Il mercato immobiliare di Bari e dell’area metropolitana: analisi e prospettive”, promosso da Fiaip Bari con la presentazione del report Monitora. L’evento ha riunito operatori del settore, istituzioni e ordini professionali per discutere, sulla base di dati concreti, lo stato di salute e le prospettive del mercato immobiliare locale.

Tra i momenti più attesi, l’intervento di Andrea Rubino, responsabile del Centro Studi Fiaip Bari, che ha illustrato un’analisi dettagliata sull’andamento delle compravendite e delle locazioni nella città e nell’area metropolitana. Rubino ha sottolineato l’importanza di un’informazione corretta per contrastare notizie approssimative, come quelle che attribuiscono al turismo la responsabilità della scarsità di immobili in locazione.

“Fiaip è una grande realtà associativa, con 20 collegi regionali e 114 collegi provinciali, che grazie al lavoro di oltre 10 mila agenti immobiliari e 500 mediatori del credito contribuisce ogni anno a raccogliere dati concreti e affidabili. Il nostro obiettivo è offrire un’informazione trasparente e imparziale a beneficio dell’intera filiera immobiliare e dell’economia,” ha spiegato Rubino.

Secondo l’analisi del Centro Studi Fiaip Bari, incrociata con i dati dell’OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare), tra il 2017 e il 2024 le compravendite di immobili residenziali a Bari sono cresciute del +72,20%, passando da 3.169 a 5.457 unità annue. I prezzi medi al metro quadro, tuttavia, sono rimasti stabili con una lieve flessione: da 1.689 €/mq nel 2017 a 1.655 €/mq nel 2024.

“Dal 2021 in poi – ha precisato Rubino – si è registrata un’accelerazione significativa con un +33% rispetto al 2020, favorita dagli incentivi del Superbonus e da un ritrovato dinamismo dopo la crisi pandemica.”

I prezzi delle abitazioni nuove hanno invece registrato un aumento a causa dell’inflazione e del costo delle materie prime (+9% sul nuovo e circa +3% sull’usato). La domanda resta forte, favorita anche dalla riduzione dei tassi sui mutui, scesi intorno al 2%. Nel primo trimestre 2025, le compravendite a Bari sono cresciute dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2024, con un +6% nell’area metropolitana.

Un tema centrale è lo squilibrio tra domanda e offerta in termini di qualità abitativa: le nuove costruzioni registrano il “tutto esaurito”, con particolare richiesta di monolocali e bilocali, segmenti in linea con le tendenze demografiche e le esigenze del turismo e degli investitori.

Rubino ha chiarito:

“L’aumento della domanda non è imputabile all’overtourism né al fenomeno delle locazioni brevi, che anzi contribuiscono a generare valore e qualità. L’investimento turistico richiede immobili efficienti e in regola, e non tutti gli appartamenti possono rientrare in questa categoria.”

Il paradosso delle case vuote e il mercato delle locazioni

Il convegno ha anche affrontato il tema delle locazioni, spesso al centro di dibattiti. I dati ufficiali mostrano una crescita costante dei contratti di affitto, passati da 1.428.000 nel 2011 a oltre 1.610.000 nel 2023, quasi il doppio delle compravendite. A Bari, nel primo trimestre 2025, gli affitti sono aumentati dell’1,4% nei comuni ad alta densità abitativa.

Allo stesso tempo, persiste il paradosso delle case vuote: a Bari il 17% del patrimonio abitativo è inutilizzato, ovvero oltre 27.000 abitazioni su 163.000 totali. In Italia la situazione è ancora più grave, con 9,5 milioni di case vuote su 35 milioni complessive.

Rubino ha spiegato che questa situazione deriva da normative passate, come la legge sull’equo canone del 1978, che ha disincentivato la messa a reddito degli immobili, e dalle riforme successive che non hanno completamente risolto i timori dei proprietari riguardo a morosità, difficoltà nel rilascio degli immobili, tassazione e costi di gestione.

Inoltre, la vetustà del patrimonio immobiliare rappresenta una sfida: il 74% delle abitazioni italiane ha più di 40 anni e la Direttiva UE sulle case green potrebbe comportare investimenti significativi (da 20.000 a 50.000 euro a immobile).

“Serve un piano strutturale di rigenerazione urbana che riporti sul mercato gli immobili oggi inutilizzati. Sono necessari interventi fiscali, agevolazioni per le ristrutturazioni, certezza normativa nei contratti di locazione e più flessibilità per le parti,” ha concluso Rubino.
“Il mercato immobiliare è il grande salvadanaio del Paese, vale oltre 6.000 miliardi di euro e rappresenta sicurezza, stabilità e identità per l’83% degli italiani.”

Fiaip Bari continuerà a monitorare con rigore il mercato, mettendo a disposizione dati aggiornati per favorire un dibattito pubblico informato e costruttivo.