"Ciao collega, la tua vita onora la nostra missione": il Nuovo Sindacato Carabinieri ricorda il brigadiere Carlo Legrottaglie


BARI - "Oggi non è la giornata delle parole e nemmeno dei post sui social, è il momento più nero che possa esistere": con queste parole forti e colme di dolore, Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), commenta la tragica morte del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso in servizio durante un conflitto a fuoco con dei rapinatori nelle campagne tra Francavilla Fontana e Grottaglie, in provincia di Brindisi.

Il brigadiere, in forza alla Sezione Radiomobile di Francavilla Fontana, avrebbe dovuto andare in pensione tra poche settimane. Ma il suo turno di servizio si è trasformato in un estremo atto di coraggio: ha perso la vita nel tentativo di fermare dei malviventi in fuga dopo una rapina.

Il grido del sindacato: “Non si può morire così, servono tutele concrete”

Nel suo intervento, Castello lancia un appello accorato alle istituzioni: “Da tempo chiediamo giubbotti antiproiettile idonei per i servizi operativi e tutele legali che liberino i colleghi da quella paralisi psicologica che oggi pesa come una catena su tutto il Comparto Sicurezza e Difesa. Non si può continuare a morire così”.

Il segretario del NSC chiede un confronto urgente con i vertici del governo: “Basta promesse mancate e risposte evasive. Vogliamo un incontro diretto con il Presidente del Consiglio, i Ministri della Difesa e dell’Interno. Esigiamo fatti, subito”.

Riferendosi al nuovo Decreto Sicurezza, Castello riconosce che “apre una strada”, ma avverte che serve costruire una risposta reale e concreta, e non cedere più all’indifferenza istituzionale.

Il ricordo dalla Puglia: “Carlo ha incarnato i valori dell’Arma fino all’ultimo istante”

Al cordoglio si unisce la Segreteria Regionale Puglia del NSC, con le parole di Cataldo Demitri e Natalino Leobono, rispettivamente segretario generale e segretario generale aggiunto.

A poche settimane dalla pensione, Carlo ha sacrificato la sua vita per proteggere la collettività, incarnando fino all’ultimo i valori più profondi dell’Arma”, dichiarano. “Insieme al collega di pattuglia, era intervenuto per scongiurare una rapina in un distributore di carburante. È morto da carabiniere, fedele al suo giuramento”.

Il loro messaggio di cordoglio si rivolge alla moglie, alle due figlie, ai colleghi e a tutta la comunità dell’Arma dei Carabinieri, con la certezza che “la memoria di Carlo resterà viva nel cuore di chi ha amato l’uniforme come lui”.

“Serve una risposta chiara della magistratura”

Nel comunicato, i segretari regionali chiedono giustizia: “Auspichiamo che la magistratura fornisca una risposta chiara, ferma e proporzionata alla gravità del crimine. In momenti come questi, è fondamentale che la politica, le istituzioni e la società tutta si mostrino unite contro ogni forma di impunità”.

Il loro saluto finale è un omaggio alla dedizione e al sacrificio:
“Lo dobbiamo a Carlo, alla sua famiglia e a ogni servitore dello Stato che ogni giorno rischia la vita per garantire sicurezza e legalità. Ciao collega, la tua vita onora la nostra missione”.