Furto nel Mar Piccolo: colpita la mitilicoltura tarantina, compromessa una sperimentazione scientifica strategica
TARANTO - Grave episodio nella giornata di lunedì 16 giugno a Taranto: tutte le reste di mitili presenti nelle stazioni fisse del Mar Piccolo sono state sottratte illegalmente, infliggendo un duro colpo alla filiera mitilicola e al mondo della ricerca scientifica.
Le reste oggetto del furto erano parte integrante di un’importante sperimentazione: il progetto “Valutazione dei tassi di decontaminazione in lotti di mitili trasferiti dal Primo Seno del Mar Piccolo al Mar Grande”, finanziato dal Commissario Straordinario per Taranto e realizzato in sinergia da ARPA Puglia, ASL Taranto, CNR e Guardia Costiera di Taranto.
Un episodio che non solo compromette la raccolta di dati fondamentali per le decisioni istituzionali in corso – tra cui il delicato tema del trasferimento dei mitili dal Primo al Secondo Seno del Mar Piccolo – ma getta un’ombra su un settore strategico per l’economia locale e la tutela ambientale.
“L’episodio criminoso rallenta un processo virtuoso a danno dell’interesse collettivo – ha dichiarato Paola Dessì, prefetta di Taranto –. Le istituzioni restano unite e determinate a proteggere la mitilicoltura: è in corso un lavoro congiunto per il dissequestro del Primo Seno, che mira a coniugare salute pubblica, ambiente e sviluppo economico nel rispetto della legalità”.
Fortemente preoccupato anche il commissario straordinario Vito Felice Uricchio, che ha ricordato il ruolo cruciale della mitilicoltura per l’ecosistema:
“I mitili sono veri motori ecologici: filtrano l’acqua, migliorano i sedimenti e supportano la biodiversità. In un territorio fragile come Taranto, comprenderne il valore ambientale è fondamentale per la rigenerazione e la sostenibilità”.
Il furto, che segue altri episodi minori registrati nei mesi precedenti, segna una grave battuta d’arresto per il progetto scientifico e comporterà inevitabili ritardi nella riprogrammazione delle attività di ricerca, con conseguenze anche sul piano produttivo.
La Prefettura di Taranto, in risposta all’accaduto, ha annunciato un rafforzamento delle misure di sicurezza per tutelare il comparto mitilicolo da ogni forma di illegalità che possa minarne lo sviluppo.
Un segnale forte, che punta a garantire la legalità e la continuità della ricerca in un settore che, oltre al valore economico, assume una valenza ecologica e sociale strategica per il futuro sostenibile del territorio tarantino.