Giornata Mondiale degli Oceani 2025: ad Aisu Hirotsugu il Premio ArpAmare. Trionfa l’arte come voce del mare


BARI – Il mare come fonte di ispirazione, ma anche come grido d’allarme. In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, è stato assegnato nello Spazio Murat di Bari il Premio ArpAmare 2025, il concorso per arti visive promosso da Arpa Puglia in collaborazione con il Ciheam Bari. Un’edizione dal respiro internazionale che ha visto sul gradino più alto del podio l’artista giapponese Aisu Hirotsugu, residente in Puglia da quasi vent’anni, affiancato dai pugliesi Annibale Trani e Doriana Capacchione.

Il tema dell’anno, “Meraviglia”, ha stimolato una riflessione profonda sulla bellezza e fragilità degli ecosistemi marini, portando alla luce opere potenti e simboliche, capaci di coniugare estetica e impegno ambientale.

I vincitori e le opere

1° premio – Aisu Hirotsugu (Bari)
Con “Orizzonte puro”, un’origami in Carta Amalfitana di 60x60 cm, l’artista ha dato forma a un atto di preghiera. L’opera è priva di pigmenti, costruita solo con pieghe, luci e ombre, per evocare il mare senza “inquinare” il messaggio visivo. «In giapponese “piegare” e “pregare” condividono una radice etimologica – ha spiegato Hirotsugu –. Piegare la carta è un atto di cura, un gesto silenzioso per proteggere il mare».

2° premio – Annibale Trani (Grottaglie)
La sua opera “Ferita”, una ceramica invetriata realizzata a mano, racconta la precarietà dell’ambiente marino con una frattura centrale che diventa simbolo sia di trauma che di possibile liberazione. «Il mare è bellezza ma anche dolore – ha detto Trani –. Con questa ferita ho voluto mostrare la lotta tra la vita e l’avidità umana».

3° premio – Doriana Capacchione (Barletta)
“Echi Marini”, scultura realizzata con pasta di legno, cera d’api e legno di abete, rievoca la memoria e il silenzio del mare, luogo di storie condivise. «Il mare ci parla con ciò che conserva – ha detto l’artista –. L’opera è un invito ad ascoltare i suoi echi sommersi».

Una menzione speciale con premio in denaro è andata all’opera “Mitilante” di Giada Lamacchia.

L’evento e i protagonisti

A condurre la serata è stato l’attore Antonio Stornaiolo, che ha accompagnato il pubblico tra momenti di arte, scienza e testimonianza. Tra gli ospiti d’onore, lo scrittore ed esploratore del mare Alberto Luca Recchi, autore di libri e spettacoli dedicati agli oceani, che ha emozionato il pubblico con immagini e riflessioni: «Il mare ci dà più del 50% dell’ossigeno che respiriamo. Ma oggi il mare soffre. Sta a noi ascoltarlo e proteggerlo, prima che sia troppo tardi».

Impegno istituzionale e visione condivisa

Hanno portato i loro saluti e riflessioni anche i rappresentanti di istituzioni regionali e nazionali, tra cui il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessora all’Ambiente Serena Triggiani, l’assessora alle Culture Paola Romano e il direttore generale di Arpa Puglia Vito Bruno.

«La Puglia ha il mare più pulito d’Italia – ha dichiarato Triggiani –. Ma non possiamo abbassare la guardia. Il concorso ArpAmare è un esempio virtuoso di come l’arte possa sensibilizzare e unire le comunità». Anche Bruno ha sottolineato il ruolo strategico del premio: «L’arte è un linguaggio potente per stimolare la coscienza ambientale, soprattutto tra i giovani. La salute degli oceani è la salute del Pianeta».

Il direttore del Ciheam Bari, Biagio Di Terlizzi, ha posto l’accento sull’importanza della cooperazione: «Celebrare la Giornata degli Oceani significa costruire percorsi condivisi per uno sviluppo sostenibile. Il nostro centro lavora in tutta l’area mediterranea per promuovere la Blue Economy, rafforzare le comunità costiere e formare le nuove generazioni».

Il futuro: arte e sostenibilità

I tre vincitori parteciperanno a un workshop nei laboratori “Scart” di Hera Ambiente, dove daranno nuova vita ai rifiuti trasformandoli in opere d’arte. Il progetto è supportato anche dall’Accademia di Belle Arti di Firenze.

In un tempo in cui il mare è al centro delle sfide ambientali globali, la creatività si conferma strumento di denuncia e speranza. Il Premio ArpAmare 2025 ha celebrato questa fusione tra bellezza e responsabilità, lasciando un messaggio chiaro: il mare non è solo uno scenario da ammirare, ma un bene vitale da difendere. E lo si può fare anche attraverso l’arte, la meraviglia e la consapevolezza.