Lecce, femminicidio nel sonno: 82enne spara alla moglie e confessa subito. “Ero esasperato”
LECCE - Ha impugnato la pistola, l’ha puntata alla testa della moglie addormentata e ha sparato. Una sola volta. Un colpo secco, fatale, alla tempia. Amalia Quarta, 83 anni, è morta sul colpo. A ucciderla è stato il marito, Luigi Quarta, 81 anni, elettricista in pensione, con cui condivideva anche il cognome.
È stato proprio lui, poco dopo le 12:20 di ieri, a chiamare il 118 e confessare il delitto con una frase agghiacciante: “Fate presto, ho sparato in testa a mia moglie”.
Il femminicidio si è consumato al piano terra di una villetta in via Bernardino Bonifacio, nel quartiere San Pio di Lecce. Quando i soccorritori sono arrivati, la donna era già priva di vita, distesa nel letto della camera matrimoniale.
Ai carabinieri, accorsi sul posto e successivamente in caserma per l’interrogatorio, l’anziano ha raccontato di essere esasperato da una convivenza divenuta insostenibile. Ha ammesso subito le proprie responsabilità e spiegato che i continui litigi – acuiti dal rifiuto della moglie di seguire una terapia per il diabete – avevano logorato il loro rapporto. “Stamattina ho fatto la spesa, al ritorno l’ho trovata che dormiva. Ho preso la pistola e ho sparato”, ha detto.
L’arma, regolarmente detenuta, era in casa da anni: serviva a “proteggerla”, ha spiegato l’uomo, poiché in passato Amalia era agente di commercio di argenteria.
L’omicidio ha sconvolto il quartiere. “Una coppia tranquilla, persone perbene. Mai una lite, mai un urlo”, raccontano i vicini increduli. Anche dalle forze dell’ordine non risultano denunce per maltrattamenti o dissidi familiari.
Il magistrato di turno, Alessandro Prontera, ha disposto il sequestro dell’abitazione e dell’arma, e ha già delegato ai carabinieri ulteriori accertamenti per riscontrare la confessione del pensionato, che è stato trasferito in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Nelle prossime ore sarà disposta anche l’autopsia sul corpo della vittima.
Un’altra tragedia tra le mura domestiche, consumata nel silenzio. Un altro femminicidio che scuote il Paese e riapre la ferita, sempre aperta, della violenza di genere.