Omicidio a Lecce, Luigi Quarta confessa: "Le ho sparato mentre dormiva". La tragedia al culmine di una lite familiare


LECCE
– Una tragedia familiare, maturata in un contesto di tensione domestica e di sofferenza quotidiana, ha scosso la tranquilla domenica mattina del quartiere San Pio di Lecce. Luigi Quarta, 82 anni, elettricista in pensione, ha ucciso con un colpo di pistola alla testa la moglie Amalia Quarta, 83 anni, al culmine di un conflitto legato – secondo le sue stesse parole – al rifiuto della donna di seguire le cure mediche per il diabete.

Il delitto è avvenuto intorno alle 12:20 di domenica 8 giugno, all’interno della loro abitazione in via Bernardino Bonifacio. È stato lo stesso anziano a contattare il 118 per confessare l’accaduto, con parole fredde e nette: “Venite, ho sparato in testa a mia moglie”.

La dinamica: un colpo alla testa mentre dormiva

Quando i sanitari e i carabinieri sono giunti sul posto, la scena era ormai chiara e drammatica: la donna giaceva senza vita nel letto, colpita alla testa da un proiettile sparato da una pistola legalmente detenuta. L’arma, regolarmente registrata, era custodita da Luigi Quarta da tempo: acquistata per motivi di sicurezza quando la moglie lavorava ancora come agente di commercio nel settore dell’argenteria.

A seguito dell’omicidio, è intervenuto anche il pubblico ministero di turno, Alessandro Prontera, che ha disposto l’arresto in flagranza e il trasferimento dell’uomo in carcere con l’accusa di omicidio volontario.

Il movente: litigi continui e una terapia rifiutata

Durante l’interrogatorio, Luigi Quarta ha offerto una versione lucida e dettagliata dei fatti. Ha raccontato di contrasti continui con la moglie, dovuti alla sua ostinata opposizione nel seguire una terapia farmacologica per il diabete. La mattina dell’omicidio, l’ennesima lite avrebbe rappresentato il punto di rottura. Dopo il litigio, l’anziano è uscito per svolgere alcune commissioni. Al suo ritorno, ha trovato la moglie addormentata.

In quel momento, avrebbe preso la pistola, si sarebbe avvicinato al letto e – senza che la donna si svegliasse – avrebbe sparato un solo colpo alla testa, uccidendola all’istante.

Un gesto estremo che lascia sgomenti

Il quartiere San Pio è sotto shock. I vicini descrivono la coppia come "riservata ma mai violenta", anche se qualcuno racconta di aver sentito discussioni frequenti negli ultimi mesi. Luigi Quarta, secondo fonti vicine all’inchiesta, non ha mostrato segni di squilibrio mentale, ma piuttosto una stanchezza profonda e una disperazione covata nel tempo.

La sua posizione è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria, mentre i carabinieri proseguono le indagini per verificare la congruenza della sua versione e ricostruire con precisione gli eventi precedenti all’omicidio. Si cercherà anche di chiarire se vi fossero segnali premonitori, sottovalutati o ignorati, che avrebbero potuto evitare l’epilogo tragico.

L’ennesimo caso di violenza domestica in età avanzata pone l’attenzione su una fragilità silenziosa che spesso si consuma all’interno delle mura di casa, lontana dai riflettori, in un contesto fatto di solitudine, malattia e incomunicabilità.