Palone: “Il 2 giugno è delle donne”

BARI - In occasione delle celebrazioni per il 79° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, l’assessora Carla Palone ha preso parte questa mattina, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, alle manifestazioni ufficiali organizzate dalla Prefettura di Bari presso il Sacrario dei Caduti d’Oltremare e in piazza Libertà.

In un discorso sentito e partecipato, l’assessora ha portato il saluto del sindaco Vito Leccese, in quei momenti impegnato a Roma per la tradizionale parata dei sindaci. Indossando con orgoglio la fascia tricolore, Palone ha ricordato l’importanza storica del 2 giugno 1946, data che segna non solo la nascita della Repubblica Italiana, ma anche la prima volta in cui le donne italiane esercitarono il diritto di voto.

«Quel giorno – ha sottolineato – oltre ventotto milioni di italiane e italiani scelsero la Repubblica. Un momento di straordinaria partecipazione democratica, che ci ha consegnato l’Italia libera e civile in cui viviamo oggi». Il suo intervento ha avuto un forte accento sul ruolo femminile nella costruzione della democrazia italiana: dalle donne che votarono per la prima volta, alle 21 che sedettero nell’Assemblea Costituente, fino alle partigiane e alle bambine di oggi, che sono le cittadine del domani.

Con parole cariche di emozione, l’assessora ha citato anche la giornalista Anna Garofalo, ricordando l’atmosfera di quel giorno memorabile del 1946, quando le donne si presentarono alle urne come protagoniste della nuova Italia. «Stringiamo le schede come biglietti d’amore», scrisse Garofalo. Una frase simbolica, riportata da Palone per evocare il valore profondo del voto e della partecipazione.

Il discorso si è poi aperto alle donne di oggi e di domani, a quelle che vivono in Paesi dove la libertà e la democrazia non sono ancora garantite, e a quelle che affrontano ogni giorno battaglie per l’uguaglianza e il riconoscimento dei diritti.

«Dedico questa giornata – ha concluso – alle donne che hanno creduto nella democrazia, a quelle che combattono per ottenerla e alle nuove generazioni che hanno il diritto di scegliere il proprio destino. Viva la Repubblica Italiana, viva l’Italia!»