“Il Mare in Tasca”: la nuova guida di Greenpeace per difendere il Mediterraneo, uno scrigno di biodiversità minacciato


BARI - In occasione della Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, che si celebra l’8 luglio, Greenpeace Italia lancia “Il Mare in Tasca”, una guida pratica e accessibile per conoscere, rispettare e proteggere uno dei mari più ricchi ma anche più minacciati del Pianeta. Con l’iniziativa, parte della campagna “Time to Resist”, l’organizzazione ambientalista intende sensibilizzare e coinvolgere cittadini e cittadine nella salvaguardia di un ecosistema unico, oggi sempre più vulnerabile a causa dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici e della pesca eccessiva.

Un mare piccolo, un tesoro immenso

Con soli 2,5 milioni di chilometri quadrati, meno dell’1% della superficie marina mondiale, il Mediterraneo ospita l’8% delle specie marine conosciute. Un’autentica oasi di biodiversità incastonata tra tre continenti, che custodisce circa 17.000 specie animali e vegetali, con una densità biologica dieci volte superiore alla media globale.

Eppure, questo patrimonio straordinario è sempre più fragile. Secondo una ricerca condotta da AstraRicerche per Greenpeace, oltre un italiano su due (54,3%) considera il Mediterraneo tra gli ecosistemi più a rischio, con una particolare sensibilità nelle regioni del Nord Ovest (60%). Le minacce più percepite sono l’inquinamento da plastica (39,8%), seguito da quello atmosferico (36,1%) e dallo scioglimento delle calotte polari (30,3%).

Le cause della crisi? Tutti devono fare la propria parte

Alla domanda su chi dovrebbe proteggere il mare, gli italiani indicano in primis i singoli cittadini (61,8%), seguiti dalle istituzioni pubbliche (58,8%), dalle organizzazioni internazionali come ONU o FMI (35,6%) e dalle ONG (27,1%). Un segnale chiaro: ognuno ha un ruolo attivo nel contrastare la crisi climatica e ambientale, partendo da scelte quotidiane consapevoli.

Le onde roventi della crisi climatica

Il recente Report Mare Caldo 2024 di Greenpeace documenta una realtà preoccupante: le acque del Mediterraneo si stanno riscaldando a ritmi record. In Puglia, in particolare nelle Aree Marine Protette delle Isole Tremiti e Torre Guaceto, si sono registrati aumenti di temperatura oltre i 3°C rispetto alla media. Non si tratta di episodi isolati, ma di fenomeni anomali sempre più frequenti, che impattano duramente su flora e fauna marine.

I consigli (e le curiosità) della guida "Il Mare in Tasca"

1. Non sporcare la spiaggia:
I mozziconi di sigaretta sono tra i rifiuti più presenti sulle coste. Il loro filtro, composto da plastica, impiega fino a 12 anni per decomporsi, contaminando l’acqua e danneggiando gli animali marini.

2. Usa borracce riutilizzabili:
Sostituire le bottiglie di plastica con borracce termiche riduce drasticamente la produzione di rifiuti. Un gesto semplice ma efficace: ogni borraccia riempita è una bottiglia in meno in mare.

3. Attenzione alle creme solari:
Molti solari contengono sostanze chimiche dannose per gli ecosistemi marini, come l’ossibenzone, interferente endocrino. La scelta di prodotti eco-compatibili con filtri fisici naturali (es. ossido di zinco) è un passo concreto per proteggere i coralli e i pesci.

4. Foca monaca, capodogli e squali a rischio:
Specie emblematiche del Mediterraneo, come la foca monaca, i delfini comuni, i capidogli e numerose specie di squali, sono in pericolo. Negli ultimi 50 anni, 13 specie tra squali e razze hanno subito drastici cali o sono scomparse localmente.

5. Sapevi che il Mediterraneo è un oceano “fossile”?
Geologicamente, il nostro mare è ciò che resta dell’antico Oceano della Tetide. Un “laboratorio” naturale dove placche continentali, vulcani sommersi (come il Marsili, il più grande d’Europa) e attività sismica testimoniano la storia in divenire del pianeta.

Una sfida collettiva, una battaglia da non perdere

Il cambiamento climatico è la minaccia più urgente per il Mediterraneo,” dichiara Chiara Campione, direttrice di Greenpeace Italia. “Eppure, meno dell’1% dei nostri mari è realmente protetto. Per questo abbiamo creato questa guida: per aiutare le persone a conoscere e amare il mare, e a capire che ciascuno di noi può fare la differenza.”

Nel contesto della campagna “Time to Resist”, Greenpeace ribadisce il suo impegno nonostante i tentativi di intimidazione che l’organizzazione sta affrontando. “Siamo sotto attacco – aggiunge Campione – ma non ci arrendiamo. Difendere il Mediterraneo è difendere la nostra casa comune.”

Come sostenere la campagna “Time to Resist”

Perché difendere il Mediterraneo significa difendere noi stessi. E ogni gesto conta.