Tragedia in Sudafrica: pescatore subacqueo scomparso dopo attacco di squali bronzo
Un pescatore subacqueo di 37 anni è scomparso nelle acque di Mfazazana, nella provincia sudafricana di KwaZulu-Natal, dopo essere stato attaccato da due squali, con ogni probabilità squali bronzo (Carcharhinus brachyurus). L’attacco, avvenuto nel primo pomeriggio di venerdì 4 luglio 2025, ha scosso la comunità locale e rilanciato l’allarme per la sicurezza dei pescatori e dei bagnanti nella zona.
L’attacco
Secondo quanto riferito dal National Sea Rescue Institute, l’uomo era impegnato in una battuta di pesca subacquea insieme ad altri due amici, trascinando in acqua alcune prede sanguinanti, una pratica che può attirare rapidamente i predatori marini. In pochi istanti, due squali sono emersi tra le onde, uno dei quali ha aggredito il pescatore, trascinandolo sott’acqua.
I due amici hanno tentato di soccorrerlo, ma l’arrivo di altre due pinne, probabilmente appartenenti ad altri squali bronzo, li ha costretti a ritirarsi rapidamente a riva per non rischiare a loro volta la vita. Da quel momento, del 37enne non si è più trovata traccia.
Ricerche in corso
La polizia locale e l’unità Water Policing and Diving Services hanno immediatamente avviato una ricerca su larga scala, ma finora nessun segno del corpo è stato rinvenuto. Secondo le autorità , gli squali stavano probabilmente cacciando un banco di sardine, presenti in gran numero in questo periodo, rendendo l’area ancora più pericolosa per l’attività subacquea.
Chi sono gli squali bronzo
Gli squali bronzo sono predatori di grandi dimensioni, appartenenti alla famiglia Carcharhinidae. Pur non essendo considerati tra le specie più aggressive nei confronti dell’uomo, possono reagire violentemente se provocati o in presenza di prede ferite, come spesso accade durante la pesca subacquea.
Secondo la D.ssa Diana D’Agata, veterinaria ed esperta di fauna marina nel Regno Unito, questi squali, pur essendo importanti per la pesca sportiva e commerciale, sono vulnerabili per via della loro lenta crescita e riproduzione, e sono oggi classificati come “prossimi alla minaccia” nella lista rossa IUCN.
Il contesto: Sudafrica e squali
Negli ultimi 25 anni, 37 persone sono state uccise da squali al largo delle coste sudafricane. Tra i casi più noti quello di Kimon Bisogno, 39 anni, attaccata e uccisa da un grande squalo bianco nella Plettenberg Bay nel settembre 2022, a pochi metri dalla riva e sotto gli occhi della figlia e del marito italiano, Diego Milesi.
Nello stesso luogo, solo pochi mesi prima, era morto anche Bruce Wolov, 63 anni, agente di cambio e nuotatore esperto.
Sicurezza a rischio
L’episodio di Mfazazana rilancia il tema della sicurezza in mare per pescatori, surfisti e bagnanti nelle acque sudafricane, note per la loro bellezza ma anche per la frequente presenza di grandi predatori marini. L'area è infatti tra le più attive per la migrazione di squali, attirati in particolare dalle sardine durante la famosa “sardine run”, un fenomeno naturale che richiama anche molti turisti.
Le autorità raccomandano estrema cautela nelle attività subacquee, e chiedono a tutti coloro che si avventurano in mare di monitorare costantemente le condizioni ambientali e di evitare di entrare in acqua in presenza di attività predatoria.
Le ricerche del pescatore scomparso proseguono senza sosta, ma con il passare delle ore, le speranze di ritrovarlo vivo si affievoliscono.