Lago di Como, papà muore per salvare i figli: trovato dopo cinque giorni il corpo di Sergio Corsano


COMO - Un gesto di coraggio estremo, compiuto per proteggere ciò che aveva di più prezioso: i suoi figli. Si è trasformata in tragedia la giornata di relax sul Lago di Como di Sergio Corsano, 55 anni, figlio di un emigrato originario di Ruffano (Lecce) e residente da anni a Bühl, in Germania, dove gestiva un bistrot e una trattoria. L’uomo è morto dopo essersi tuffato in acqua per soccorrere i due figli, di 10 e 16 anni, che non riuscivano più a risalire sulla barca da cui stavano facendo il bagno.

Il dramma si è consumato in pochi minuti. Vedendo i ragazzi in difficoltà, Corsano non ha esitato: si è lanciato in acqua e ha nuotato verso di loro, riuscendo a metterli in salvo. Ma a sua volta, sfinito dalla fatica e dalle correnti insidiose del lago, non è più riuscito a tornare a galla. Davanti agli occhi attoniti della famiglia e dei bagnanti presenti, il papà-eroe è scomparso sotto la superficie, senza più riemergere.

Per giorni il Lago di Como è stato il teatro delle ricerche, condotte senza sosta da sommozzatori, vigili del fuoco, guardia costiera e forze dell’ordine. L’ansia e la speranza dei familiari si sono protratte fino a quando, grazie all’impiego di un robot subacqueo in dotazione ai nuclei specializzati, il corpo è stato finalmente localizzato sul fondale, restituendo almeno la possibilità di dare un ultimo saluto.

La notizia ha scosso profondamente sia la comunità di Bühl, dove Corsano era conosciuto e stimato come ristoratore e padre di famiglia, sia quella di Ruffano, nel Salento, paese d’origine a cui era rimasto legato e che non mancava di visitare ogni estate.

Quella che doveva essere una giornata di spensieratezza in famiglia si è trasformata in una tragedia che lascia un segno indelebile: il sacrificio di un padre che ha messo la vita dei suoi figli davanti a tutto.