Quell'abbagliante, ferina luminosità delle "Braci" di Marai
ALESSANDRA POLITI - Io ho smesso di chiedere alle persone il perché dei loro comportamenti per me incomprensibili. E non per una questione di resa o disinteresse, ma per il semplice motivo che la risposta me la danno con la loro vita.
Se tutti noi leggessimo i fatti per quelli che inequivocabilmente sono, nessuno avrebbe più bisogno di chiedere nulla, né agli altri né a sé stesso.
La risposta sta lì: limpida, precisa, inconfondibile (dal vocabolario della lingua italiana: "inconfondibile: qualcosa che ha caratteristiche così particolari da non poter essere confuso con altro").
Prima credevo che le persone non fossero trasparenti, poi col tempo e le esperienze ho capito che mi sbagliavo.
Le persone sono cristalline per chi ha occhi pieni di coraggio. Sono le nostre paure che non ci consentono di cogliere tutti i dettagli, ci fanno da scudo, perché ci proteggiamo da ulteriori ferite, dal subire nuove perdite.
Per buona parte della nostra vita questo meccanismo non ci è nitido e trascorriamo molto tempo, troppo tempo a condurre un esacerbato duello col mondo, un mondo che si comprende un pezzo alla volta, dopo di che si muore (quindi forse dovremmo augurarci di capirlo tutto quanto il più tardi possibile).
Quando tutti i detriti accumulati dai tanti naufragi approdano sull'isola della nostra solitudine, si guardano con occhi carichi di pietà, "poveretti"!
Quante volte sprecate a porsi milioni di domande inutili.
Un bicchiere è un bicchiere: non potrà mai essere altro.
Ah, ma sai potrebbe anche diventare un portafiori! Certo, ma quando il fiore sarà appassito, tornerà ad essere un bicchiere.
Niente può averla vinta sulle componenti fondamentali della sua natura.
È chiaro come il sole.
Questo pensiero l'ho buttato giù stanotte, dopo aver completato la lettura di:
Sándor Márai
"Le braci" (pagg.191)
che vi consiglio vivamente.
Finora, dall'inizio dell'anno, la mia lista di letture conta 51 testi di narrativa, ma tra tutti "Le braci" conquista il primo posto, per la sua abbagliante quanto ferina luminosità.
" - Sei andato lì per uccidere qualcosa dentro di te? - chiese garbatamente il generale.
- Sì - disse tranquillamente Konrad.
- Ci sei riuscito?
Non rispose alla domanda.
L'uomo che ha consegnato la sua anima e il suo destino alla solitudine, non crede in niente.
Perché nella solitudine si impara a comprendere ogni cosa e non si ha più paura di niente".
Sandor Marai
Le braci
Adelphi editore, Milano
pp. 181, euro 12,00
