Afghanistan orientale, oltre 600 morti e 1.500 feriti per il terremoto di magnitudo 6.0


KABUL – È drammatico il bilancio del terremoto che ieri sera ha colpito l’Afghanistan orientale, in particolare la provincia di Kunar, vicino a Jalalabad. Secondo il portavoce del ministero dell’Interno, oltre 610 persone hanno perso la vita e circa 1.300 sono rimaste ferite nella sola provincia di Kunar. Nella vicina provincia di Nangarhar i morti sono 12, con 255 feriti.

Il sisma, di magnitudo 6.0, ha colpito poco prima della mezzanotte, causando distruzione diffusa: almeno tre villaggi della provincia di Kunar sono stati rasi al suolo, mentre decine di case sono crollate in numerosi altri centri. La maggior parte dei danni si registra nella valle di Mazar, nel distretto montuoso di Norgal, al confine con il Pakistan.

Le squadre di soccorso faticano a raggiungere le aree più isolate a causa di frane e strade bloccate, rendendo indispensabili i trasporti aerei. Elicotteri con personale medico sono stati inviati nella provincia di Kunar per curare e trasportare i feriti. Nel frattempo, nella provincia di Nangarhar, decine di volontari si sono recati negli ospedali per donare sangue.

Le autorità sanitarie, guidate dai talebani, stanno coordinando i soccorsi, ma le condizioni impervie e l’isolamento di alcune zone rendono estremamente difficili le operazioni di emergenza. Il terremoto ha lasciato dietro di sé una scia di devastazione e dolore, con il timore che il bilancio delle vittime possa ancora crescere nelle prossime ore.