Bari, al via la terza annualità del servizio di Educativa di strada: già 419 minori presi in carico
BARI – È partita ieri la terza annualità del servizio di Educativa di strada del Comune di Bari, gestito dal Consorzio Servizi Sanitari di Capitanata (con le cooperative associate San Giovanni di Dio e Crescita e Sviluppo) e finanziato dall’assessorato comunale al Welfare.
Si tratta di un intervento itinerante e capillare, attivo su tutto il territorio comunale e nei quartieri a maggiore rischio di esclusione sociale. Il programma, quadriennale e finanziato ogni anno con circa 333 mila euro, mira a intercettare giovani e giovanissimi nei luoghi informali della socialità, trasformando la strada da spazio di disagio a occasione di crescita e relazione.
Un lavoro “sotto traccia” che lascia il segno
«L’Educativa di strada – ha dichiarato l’assessora al Welfare Elisabetta Vaccarella – è uno di quei servizi che spesso lavora lontano dai riflettori, ma che lascia un segno concreto nelle vite dei ragazzi. Quasi 420 minori sono stati presi in carico nei primi due anni, segno che questo intervento intercetta realmente il disagio e offre ai giovani un’alternativa di crescita più consapevole».
I numeri
Attualmente sono 419 i minori seguiti dal progetto:
-
113 residenti nel Municipio I
-
43 nel Municipio II
-
108 nel Municipio III
-
92 nel Municipio IV
-
63 nel Municipio V
Tra questi, 5 provengono da altri Paesi. I destinatari sono preadolescenti e adolescenti tra i 10 e i 21 anni, compresi ragazzi di origine straniera, oltre a minori con disabilità e sindrome autistica fino a 25 anni.
Le equipe e i territori
Il servizio è strutturato con quattro equipe itineranti, ciascuna composta da un educatore professionale e due animatori sociali, coordinate da una responsabile territoriale e supportate da una psicologa/psicoterapeuta. Gli operatori sono presenti dal lunedì al venerdì (15.30-19.30) e, in via sperimentale, anche due mattine a settimana (9.00-13.00).
Le attività si concentrano in aree specifiche: Libertà, San Girolamo, Japigia, Sant’Anna, Santa Rita, Ceglie del Campo, San Paolo, San Pio, Catino, Palese, Carbonara, Loseto, Picone, Carrassi, San Pasquale e Poggiofranco.
Il metodo: dal contatto al distacco
Il percorso educativo si articola in diverse fasi:
-
Mappatura: osservazione delle aggregazioni giovanili informali sul territorio.
-
Aggancio: primo contatto informale con i gruppi.
-
Consolidamento: costruzione di fiducia e condivisione di esperienze.
-
Progettualità: i ragazzi diventano protagonisti, sperimentando valori e possibilità.
-
Distacco: fase conclusiva, in cui i giovani acquisiscono consapevolezza delle proprie risorse e autonomia.
Grazie a questo approccio, il servizio mira a creare opportunità concrete di inclusione per i ragazzi, offrendo ascolto, supporto e strumenti per immaginare e costruire un futuro diverso.
